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Data di pubblicazione: 23 dicembre 2023

Violenze e stupefacenti

Il Secolo XIX
Liguria

Genova - Centro storico e Carmine sorvegliati speciali. La polizia locale sta battendo palmo a palmo vicoli e strade a caccia dei pusher e dei nascondigli del crack, la droga che negli ultimi tempi sta minando la sicurezza nella città vecchia. Ieri l’ultima operazione che ha impegnato gli agenti, scattata dopo la denuncia di una tentata violenza sessuale ai danni di una venticinquenne in piazza Fossatello (ne parliamo nel pezzo a fianco). Episodio che arriva pochi giorni dopo lo stupro subito da una diciannovenne trascinata da uno spacciatore sotto le impalcature di un condominio nei pressi del mercato del Carmine.

Due episodi che per la loro brutalità fanno tornare l’allarme vissuto all’inizio dell’anno, quando quattro ragazze furono molestate dai pusher che prima avevano venduto loro le dosi e poi le avevano assalite. La droga c’entra sicuramente al Carmine, a Fossatello invece i carabinieri devono ancora accertarlo perché la giovane è in stato di choc. Ma lo stato di allerta è alto: le forze dell’ordine da un paio di settimane passano al setaccio i caruggi. Polizia e carabinieri a caccia degli spacciatori, vigili urbani in cerca dei fondi dove vivono abusivamente e degli anfratti dove nascondono lo stupefacente.

Dopo la denuncia della violenza al Carmine, l’assessore comunale alla Sicurezza Sergio Gambino ha chiesto al comando della polizia locale di intensificare i controlli anche in quella zona, in particolare nei pressi del mercato. Perché l’uomo che ha abusato della diciannovenne, che gli aveva chiesto il crack, aveva portato lì la vittima dicendo di abitare da quelle parti. Probabilmente nei pressi del palazzo con le impalcature dove poi è avvenuto lo stupro. Ed è proprio tra il Carmine e i vicoli che scendono perpendicolarmente da via Garibaldi che si stanno concentrando le attenzioni delle pattuglie del comandante Gianluca Giurato e del suo vice Fabio Manzo (le violenze di gennaio si erano verificate propria in quel dedalo di stradine). Lo spaccio, che prima era diviso tra via Prè e via San Luca, si è spostato per liberarsi dalla pressione delle forze dell’ordine. Così come hanno “spostato” il loro domicilio gli spacciatori, occupando abusivamente (oppure pagando l’affitto in nero) case e fondi abbandonati nei pressi del mercato.

A fine estate i residenti del Carmine avevano firmato una petizione (le adesioni erano state un centinaio) che successivamente era sfociata in un esposto vero e proprio. E l’avevano inviata al sindaco Marco Bucci, all’assessore Gambino, alla polizia locale, al questore Orazio D’Anna, al prefetto (allora era in carica Renato Franceschelli), al comandante provinciale dei carabinieri Gerardo Petitto e al presidente del municipio centro est Andrea Carratù. Gli abitanti, esasperati per le intimidazioni di chi vendeva e acquistava crack, avevano disegnato la mappa delle strade pericolose: largo Zecca, via Cairoli, piazza Meridiana, spianata Castelletto, corso Carbonara alta, via Edilio Raggio e salita San Nicolosio.

La nuova violenza - per fortuna soltanto tentata - della scorsa notte ha fatto tornare nei vicoli gli agenti della polizia locale. I nuovi controlli sono partiti ieri pomeriggio proprio da piazza Fossatello, dove la venticinquenne ha detto di essere stata aggredita da uno sconosciuto. Le pattuglie poi hanno esteso le verifiche ancora una volta in direzione del Carmine, concentrandosi in particolare sui nascondigli sfruttati dagli spacciatori per occultare lo stupefacente. L’obiettivo è scoprire il nuovo percorso dello spaccio, e quindi individuare le zone dove il rischio violenza sessuale è più alto che da altre parti. Non per vietare accesso ai caruggi, bensì per presidiarli.

La polizia locale non ha aumentato soltanto i controlli nei vicoli, il lavoro del comando è cresciuto a 360 gradi. Soprattutto per quanto riguarda le violenze di genere: dai maltrattamenti in famiglia ai casi di femminicidio. La Liguria, con Genova capofila, è una delle regioni che in percentuale ha registrato un’escalation di reati contro le donne fra le più preoccupanti. Tanto che il procuratore capo Nicola Piacente ha incaricato la polizia locale di supportare il pool fasce deboli, ovvero quei magistrati che si occupano dei nuclei familiari già conosciuti per aver manifestato delle problematiche che vanno dalle minacce alle percosse, dagli atti persecutori alle aggressioni. Dall’inizio del 2023 i fascicoli aperti soltanto dai vigili urbani sono 240, e nelle ultime settimane si è registrata un’impennata di richieste di aiuto da parte di vittime che finora non avevano mai trovato il coraggio di denunciare. L’aumento dei casi però non è limitato solo nel breve periodo - anche se dall’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, c’è un boom di richieste di aiuto - è esteso a tutti i mesi dell’anno che sta per concludersi.

Tanto per dare un’idea dell’emergenza basta dire che nel 2022 i fascicoli non avevano toccato quota 100. Ed è per questo che la Procura di Genova si è rivolta al comando della polizia locale quando è diventato impossibile seguire tutti i casi: troppe denunce e troppi interventi di polizia e carabinieri, chiamati a mettere fine a liti tra coniugi, fidanzati o conviventi. Di pari passo aumentano i trasferimenti delle donne in pericolo nelle strutture protette. Negli ultimi mesi sono già una decina e altre potrebbero seguire le prima della fine del mese.

 

Fonte: Il Secolo XIX

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