Data di pubblicazione:
07 giugno 2009
Svizzera: Rogatorie a raffica per le multe
Fonte:
Sole24ore
Alle due del mattino un «velox» svizzero fotografa A.C.: il limite di velocità su quel tratto di autostrada è 80 km/h, ma lui viaggia a 105. Qualche mese dopo, a Roma, un agente di polizia bussa alla porta di sua sorella: A.C., che però ora risiede a Milano, deve presentarsi in tribunale il mattino successivo. Preoccupazione, ma poi sollievo. È solo un errore: le autorità elvetiche hanno inviato alla procura italiana un modulo per l'accompagnamento testimoni, non quello per la notifica di una multa. Uno sbaglio, certo, ma qualcosa suona comunque strano: una procedura penale per 25 chilometri di infrazione ai limiti di velocità? No, su questo punto l'errore non c'è: la rogatoria cui A. C. è sottoposto è l'esito naturale della larghissima estensione del penale alla violazione del Codice della strada svizzero.
Già, perchè fiumi di rogatorie - puntuali, salate e svizzere, ovviamente - arrivano dalla confederazione alle nostre procure, tanto che in città come Milano e Torino le loacali questure sono state costrette a istituire uffici appositi. Il motivo? La richiesta di accertamenti su automobili e guidatori multati da autovelox battenti bandiera rossocrociata: l'eccesso di velocità in Svizzera è sempre multa, e non semplice contravvenzione.
Nel nord Italia, dove il traffico verso i cantoni è più sostenuto, le quindici Procure che hanno risposto, nel 2008 hanno ricevuto quasi 500 rogatorie, che nell'anno in corso sfiorano già le 300 unità. Lo scorso anno, la Procura più tartassata è stata quella di Milano, che con 153 segnalazioni è quella che ha dovuto rintracciare il maggior numero di guidatori indisciplinati. Segue la più piccola Como, con le sue 84, e poi Bergamo, a quota 69. Nel 2009 - il dato relativo a Milano non è disponibile - guida l'infelice classifica la Procura di Como, che con 71 infrazioni accertate oltreconfine ha già quasi raggiunto la cifra dell'anno precedente. Torino ne ha ricevuta una sola in meno (70), Bergamo ne ha collezionate 40 e Lecco 26. Le rogatorie, solo quelle per le infrazioni più gravi, contengono un modulo da riempire con informazioni con cui tracciare un profilo economico del "fotografato", poichè le multe, oltre che alle violazioni, sono commisurate al reddito.
Su un forum, «Yopoita» si chiede cosa potrebbe succedere se non venissero pagati i 160 euro di multa che ha preso per 16 km/h di troppo nella galleria del San Gottardo. Semplicemente non dovrebbe più entrare in Svizzera, pena il sequestro dell'auto. O peggio. Infatti quando l'eccesso di velocità supera certi limiti, il «reato federale» prevede pene fino a tre anni di carcere, convertibili in sanzioni pecuniarie le quali, se non saldate, possono portare all'arresto del guidatore sorpreso nuovamente in territorio elvetico. Il reato scatta quando nei centri abitati si sfora il limite di 25 km/h. Stessa sorte se l'andatura eccede di 35 km/h i 120 permessi nelle autostrade e di 30 km/h i 100 consentiti nelle strade definite «semi-autostrade».
Ma i limiti possono cambiare da cantone a cantone: delle ventisei federazioni, undici, su alcuni tronchi autostradali hanno ridotto la velocità massima a 80 km/h. Uno di questi è il Cantone dei Grigioni, che oltre a essere il più grosso e l'unico ufficialmente trilingue (a tedesco e italiano si aggiunge il peculiare romancio) è, dati alla mano, il più temibile. Undici delle quindici Procure interrogate fanno sapere che è proprio dai Grigioni, anche per la contiguità territoriale con l'Italia, che arriva la maggior parte, o «quasi la totalità» delle rogatorie.
Fonte:
sole24ore
Già, perchè fiumi di rogatorie - puntuali, salate e svizzere, ovviamente - arrivano dalla confederazione alle nostre procure, tanto che in città come Milano e Torino le loacali questure sono state costrette a istituire uffici appositi. Il motivo? La richiesta di accertamenti su automobili e guidatori multati da autovelox battenti bandiera rossocrociata: l'eccesso di velocità in Svizzera è sempre multa, e non semplice contravvenzione.
Nel nord Italia, dove il traffico verso i cantoni è più sostenuto, le quindici Procure che hanno risposto, nel 2008 hanno ricevuto quasi 500 rogatorie, che nell'anno in corso sfiorano già le 300 unità. Lo scorso anno, la Procura più tartassata è stata quella di Milano, che con 153 segnalazioni è quella che ha dovuto rintracciare il maggior numero di guidatori indisciplinati. Segue la più piccola Como, con le sue 84, e poi Bergamo, a quota 69. Nel 2009 - il dato relativo a Milano non è disponibile - guida l'infelice classifica la Procura di Como, che con 71 infrazioni accertate oltreconfine ha già quasi raggiunto la cifra dell'anno precedente. Torino ne ha ricevuta una sola in meno (70), Bergamo ne ha collezionate 40 e Lecco 26. Le rogatorie, solo quelle per le infrazioni più gravi, contengono un modulo da riempire con informazioni con cui tracciare un profilo economico del "fotografato", poichè le multe, oltre che alle violazioni, sono commisurate al reddito.
Su un forum, «Yopoita» si chiede cosa potrebbe succedere se non venissero pagati i 160 euro di multa che ha preso per 16 km/h di troppo nella galleria del San Gottardo. Semplicemente non dovrebbe più entrare in Svizzera, pena il sequestro dell'auto. O peggio. Infatti quando l'eccesso di velocità supera certi limiti, il «reato federale» prevede pene fino a tre anni di carcere, convertibili in sanzioni pecuniarie le quali, se non saldate, possono portare all'arresto del guidatore sorpreso nuovamente in territorio elvetico. Il reato scatta quando nei centri abitati si sfora il limite di 25 km/h. Stessa sorte se l'andatura eccede di 35 km/h i 120 permessi nelle autostrade e di 30 km/h i 100 consentiti nelle strade definite «semi-autostrade».
Ma i limiti possono cambiare da cantone a cantone: delle ventisei federazioni, undici, su alcuni tronchi autostradali hanno ridotto la velocità massima a 80 km/h. Uno di questi è il Cantone dei Grigioni, che oltre a essere il più grosso e l'unico ufficialmente trilingue (a tedesco e italiano si aggiunge il peculiare romancio) è, dati alla mano, il più temibile. Undici delle quindici Procure interrogate fanno sapere che è proprio dai Grigioni, anche per la contiguità territoriale con l'Italia, che arriva la maggior parte, o «quasi la totalità» delle rogatorie.
Fonte:
sole24ore
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