Seggiolini anti-abbandono: l’iter va avanti
Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che aveva annunciato a metà luglio l’intenzione di rendere obbligatori dei dispositivi che impedissero il ripetersi di tragedie con bambini dimenticati in auto, nel giro di pochissimo tempo le proposte di legge sono state presentate ed hanno iniziato il loro iter. Tra il 25 ed il 31 luglio sono state presentate ben 6 proposte di legge che hanno iniziato l’Iter nella IX Commissione Trasporti. L’ultima seduta si è tenuta ieri, 6 agosto, in sede legislativa. Sembra che sarà una delle prime modifiche al codice della strada che vedrà la luce (Clicca qui per il contenitore).
Tutte le proposte di legge (vedi allegati) vertono su una modifica dell’art. 172 del Codice della Strada, che attraverso diverse formulazioni puntano all’obbligo di installazione di dispositivi che dovranno essere conformi ai dettami tecnici impartiti con un successivo decreto ministeriale. Previste anche campagne di sensibilizzazione sull’argomento.
L’intenzione è senz’altro lodevole, anche perché a dispetto dei giudizi morali che ancora si sentono da qualche parte, certe situazioni possono capitare davvero a chiunque, se sottoposti alla giusta dose di stress, stanchezza ed “alienazione” da ripetitività. Gli esperti hanno spiegato più volte che la mente si crea una realtà alternativa tale da rendere lo sfortunato genitore assolutamente certo di aver compiuto certe azioni i cui ricordi, però, si riferiscono ad una giornata diversa. Gli emendamenti fin qui approvati fanno in modo che la novità riguardi i bambini fino al compimento del quarto anno di età.
Ma esistono già dispositivi idonei allo scopo? Uno lo ha brevettato la Chicco, in collaborazione con la Samsung, e consta di un sensore che si accorge di quando il seggiolino è occupato e dialoga via bluetooth con lo smartphone del genitore. In questo modo il seggiolino lo avvisa con una suoneria quando si allontana dal seggiolino, e manda un sms ad una lista preimpostata. Altri dispositivi brevettati interagiscono addirittura con il veicolo, riuscendo ad abbassare i finestrini per minimizzare le conseguenze.
In assenza del decreto ministeriale, è prematuro parlare di specifiche tecniche, anche se le stesse proposte di legge contengono delle indicazioni in tal senso. E’ però prevedibile che l’obbligatorietà dei dispositivi creerà una guerra commerciale tra i produttori, con costi a carico delle famiglie che potrebbero essere importanti. Certo, nulla in confronto al valore della vita di un figlio, e nessun genitore considererà mai mal spesi dei denari per qualcosa che ne garantisce l’incolumità. Ma guardando alcuni veicoli che percorrono ancora le nostre strade, viene da chiedersi se anche quei 2-300 euro (queste sono le prime stime) siano proprio alla portata di tutti. Si parla al momento di detrazioni fiscali e di IVA agevolata per l’acquisto, ma per ora non c’è nulla di certo.
Redazione di poliziamunicipale.it
Mavino Michele
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Proposta 722 | 135,6 kB | |
Proposta 732 | 132,7 kB | |
Proposta 997 | 120,7 kB | |
Emendamenti approvati | 141 kB |
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