Data di pubblicazione:
30 gennaio 2009
T-Red: la raccolta delle notizie
Fonte:
Varie
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Arrighetti, una carriera col piede sull'acceleratore
Hanno avuto entrambi un debole per i fischietti, diciamo la verità. Da una parte gli arbitri di calcio, dall'altra i vigili urbani. Per questo Stefano Arrighetti, l'inventore del T-Red , dannato e furfantesco congegno, è già stato soprannominato il . E, con questa definizione, quando e se verranno acclarate le sue responsabilità, passerà probabilmente alla storia. Perché se è vero che gli arbitri certe volte e con certe squadre non fischiano anche se dovrebbero (storie dell'altro ieri, naturalmente) è altrettanto vero che i vigili, urbani o poco urbani, grazie al T-Red taroccato, e grazie al suo inventore, non avevano più bisogno di fischiare. Ecco perché andavano tutti così d'amore e d'accordo in tutt'Italia. Ed ecco perché nei guai sono finiti oltre sessanta comandanti di polizia municipale, sparsi in ottanta Comuni. Perché a punire e a far incassare denaro come una slot machine, ci pensava sempre e comunque quell'infernale accrocchio.
Sicuro. Come la multa, che puntualmente, quanto ingiustamente, ci sarebbe poi stata recapitata a casa. Leggete assieme a noi le meraviglie di questo aggeggio propagandate sul sito internet della Kria, l'azienda di cui Arrighetti è l'amministratore unico: <... T-Red è il più innovativo e completo sistema digitale di rilevazione delle infrazioni al passaggio con il rosso e di identificazione di veicoli tramite lettura della targa, già omologato dal ministero dei Trasporti ai sensi del Dpr 250/99 ... È certificato in Classe A con il 100 per cento di riconoscimento in tutte le prove previste dallo standard Uni 10772. T-Red è composto da un'unità di ripresa con doppia telecamera, si attiva solo durante la fase di rosso del semaforo per acquisire il filmato a colori del transito in infrazione e leggere ripetutamente, 50 volte al secondo, la targa del veicolo...>.
Insomma trovarsi davanti al T-Red , come peraltro abbiamo scritto anche noi percorrendo l'Italia in lungo e in largo per l'inchiesta sullo stato delle nostre strade, era come mettere la testa sul ceppo in presenza del boia. A maggior ragione perché il T-Red - e qui sta la truffa che il giudice ha contestato ad Arrighetti - era omologato sì, ma solo per metà, al punto da non dare all'automobilista nemmeno il tempo tecnico di attraversare l'incrocio prima che scattasse il rosso. Eppure lui, classe 1963, diabolico padre del congegno, non fa parte della , questo sembra accertato. Fino a ieri era per tutti solo e semplicemente un talentuoso ingegnere elettronico (laurea nel 1989 a Genova con una tesi sulle tecniche di imagining) nonché padre felice di una bimbetta di tre anni e marito esemplare della figlia di un commercialista molto noto a Seregno, Giuseppe Guelpa.
Come dire una vita di specchiata moralità (nemmeno una multa per essere passato con il rosso, per intenderci) e una carriera in ascesa: dai primi passi nel 1990, sempre a Genova, alla Elsag Bailey, già del gruppo Finmeccanica, specializzata nella strumentazione per il controllo e l'automazione di sistemi via computer, poi, sette anni dopo il trasloco dalla Liguria alla Brianza della sua fortuna.
Diventa responsabile del laboratorio di ricerca e sviluppo della Comerson di Carate, leader nei sistemi di videosorveglianza. Ma nel frattempo siede anche a pieno titolo, grazie all'esperienza maturata sul campo, nel Cda del . Prima di dar corpo e anima nel 2002 alla sua creatura, la Kria, trova il modo di tornare a frequentare le università milanesi per offrire consulenza nelle tesi a parecchi laureandi. Con la Kria, sei dipendenti, sede a Desio, nel Polo industriale della Brianza, l'area ex Autobianchi, si lancia in proprio nel variegato arcipelago degli appalti pubblici. Ma per raggiungere il successo forse ha pigiato un po' troppo sull'acceleratore. E così, adesso che ha saltato anche lui il giallo, non gli resta che diventar rosso. Dalla vergogna.
Fonte:
Il Giornale
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MA IL T-RED NON HA COLPE....
In allegato l'articolo del Sole 24ore
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Inchiesta 'occhi elettronici' - Sequestrati undici T-Red
Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Spilamberto, Vignola e Castelfranco i comuni interessati dal provvedimento, su ordine dei pm di Verona. Due impianti erano già finiti nel mirino dei giudici di Milano
Attraversa anche gli incroci delle Terre di Castelli la vasta inchiesta sugli apparecchi semaforici T-Red portata avanti dalla procura di Verona. Il gip del tribunale scaligero ha ordinato il sequestro preventivo degli strumenti in cinquantaquattro comuni italiani e tra questi ci sono per l'appunto Castelnuovo Rangone (due strumenti sequestrati), Castelvetro (due), Spilamberto (due) e Vignola (sei). L'indagine ipotizza che non sia stata regolare l'omologazione dei rilevatori che incastrano chi transita con il rosso. Secondo le accuse, chi produce e vende o noleggia gli strumenti avrebbe fatto omologare i dispositivi presso il competente ministero in mancanza dei necessari presupposti di legge.
contestato nulla di specifico sugli apparecchi installati nei comuni dell'Unione - fa sapere l'amministrazione delle Terre di Castelli - ma in generale, su questa tipologia di dispositivi, presenti su tutto il territorio nazionale>. L'amministrazione specifica poi che .
Il sequestro si inserisce all'interno di un'ampia indagine sulle attività delle imprese produttrici delle apparecchiature e di quelle che si occupano della vendita o del noleggio (Ci.Ti.Esse s.r.l e Kria s.r.l.). Ancora l'amministrazione ricorda che .
Nel settembre scorso erano già stati sequestrati i due T-Red posti a Vignola all'incrocio tra via per Spilamberto e via Natale Bruni e tra la Circonvallazione Ovest e via Resistenza. Il provvedimento era scattato nel corso di un'indagine parallela a quella veronese, condotta dalla procura di Milano. L'inchiesta ipotizza che siano state truccate le gare di appalto per l'installazione dei T-Red e che non fossero regolari anche i tempi di accensione della luce gialla. Ipotizzando una turbativa d'asta, è stato inviato dalla procura milanese un avviso di garanzia al comandante della municipale di Vignola, Fabio Venturelli.
E oggi un apparecchio è stato sequestrato anche a Castelfranco Emilia. I 'sigilli' sono motivati dall'esigenza di verificare la regolarità dell'omologazione di questa tipologia di impianto e non è legato a problematiche specifiche di funzionamento dell'apparecchiatura che al contrario, fa sapere l'amministrazione comunale "ha funzionato nel pieno rispetto delle norme di legge. In particolare - si legge nel comunicato del Comune di Castelfranco - i tempi delle varie fasi di funzionamento dell'impianto risultano regolari e verificati. Non sono state comunicate informazioni di garanzia a carico di amministratori o di locali responsabili della Polizia municipale".
L'impianto è di proprietà del Comune e non sono riconosciute ad alcuna ditta esterna percentuali degli introiti ottenuti attraverso le multe. L'Amministrazione comunale sta valutando infine di autotutelarsi e di agire per vie legali, insieme agli altri Comuni coinvolti, nei confronti della ditta costruttrice.
Fonte: Resto del Carlino
Un Sistema per fare cassa
ROMA - La denuncia del Corriere della Sera è di due anni fa, il 4 febbraio 2007. In un'inchiesta documentavamo che con autovelox e photored ormai la tecnologia viene utilizzata dai Comuni per aumentare di fatto "le tasse" locali. Tra i marchingegni più invisi - documentavamo - c'erano i photored, i , cioè quelli che non lasciano scampo, perché, se si passa con il rosso, fanno scattare anche due foto della targa e la multa. Per i comuni, invece, gli incassi volano. E quindi magari è più facile cedere alla tentazione di far piazzare i T-red anche se il sistema non è completamente omologato (come sembra sia avvenuto nell'inchiesta della Guardia di Finanza scattata oggi in tutt'Italia), con un intreccio di interessi tra amministrazioni e ditte costruttrici che si consuma alle spalle dei cittadini.
SISTEMA NON OMOLOGATO - L'unica buona notizia è che se si dimostrerà che il sistema non è omologato, la multa è illegittima e quindi l'automobilista può contestare la multa o tentare di chiederne il rimborso e i danni. Proprio nell'ambito di quell'inchiesta, riportavo le dichiarazioni di Stefano Arrighetti, l'imprenditore arrestato oggi. Spiegava allora Arrighetti ,orgoglioso. . I T-red sono responsabili di quella che gli utenti hanno ribattezzato , che trasforma l'incrocio in una specie di per gli automobilisti e di per i comuni. Da Bergamo a Brescia, da Bari a Como (maggio 2006: in otto giorni 896 multe per 130 mila euro) da Capua a Perugia fino a Lecce i cittadini hanno guidato la rivolta anche per un altro motivo: a causa di una loro taratura non sempre corretta. La legge infatti non stabilisce quale durata deve avere il giallo. Basta che il Comune decida (d'accordo con la ditta costruttrice) di fissarlo e il gioco è fatto: ci saranno più rossi e più multe, ma anche - secondo uno studio americano - il raddoppio del rischio di tamponamenti e feriti. A Modena, dichiarava al Corriere Fabio Galli, avvocato del Codacons, i photored, nel 2006, hanno 5 milioni di euro. A Osimo dopo centinaia di ricorsi, il comune ha dovuto fare marcia indietro, ritarando prima e poi ritirando i semafori.
MULTE - In generale, l'incremento delle entrate dovute ai dispositivi elettronici è tale che a Lecco in un anno le telecamere della Ztl (la zona a traffico limitato) hanno permesso di quadruplicare il numero dei verbali. Insomma, le multe elettroniche per i comuni sono un affare. Per Aldo Bardusco, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Milano Bicocca, . A Roma il sistema Iride Ztl per i 22 varchi del centro è operativo dal 2002. Prima, le multe erano 1 milione 550 mila in tutta la città, ma poi Iride ha dato i suoi frutti e le multe sono balzate a 3 milioni e mezzo, di cui oltre un milione e 880 mila grazie ai telepass. Nel 2004 le contravvenzioni coprivano il 4,9% degli introiti comunali, nel 2005 il 6,9% pari a 212 milioni di euro. Complessivamente, le multe hanno raggiunto il tetto di 43 milioni e 250 mila euro, che nel 2005 sono diventati 47 milioni e 882 mila di euro, la gran parte per infrazioni alla ztl. Le multe per , non ancora automatizzate, hanno fruttato 5 milioni di euro. Nel bilancio 2007 la città di Bologna (sistemi Sirio e Rita per la Ztl e Stars per i semafori) alla voce ha iscritto una posta attiva di 28 milioni di euro. Nel 2004 essa era di 19 milioni e mezzo, saliti a quasi 24 milioni nel 2006. Tuttavia, secondo Bruno Barbieri, legale di molti automobilisti, . E per quelle "vecchie" si potrà magari tentare di ottenere rimborso e danni.
Fonte: Corriere della Sera
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Procura di Verona: il Giallo dura meno di un secondo
L'accusa sollevata dalla Procura di Verona, pm Valeria Ardito, contro la Kria di Desio, la societa' che ha fornito i T-Red a decine di Comuni, e' quella di truffa e falso in concorso. Sotto accusa e' il tempo di durata del giallo. Secondo le direttive del ministero dei Trasporti, il giallo non puo' durare meno di tre secondi su strade con limite di 50 kmh, si passa a 4 secondi con strade con limite a 60 kmh e 5 secondi per strade con limite a 70 kmh. I T-Red, secondo quanto accertato funzionavano con un giallo che durava pochi decimi di secondo, quanto basta per far scattare il rosso senza neppure permettere all'automobilista di passaggio di accorgersi della violazione. La pm Ardito ipotizza anche il falso nella verbalizzazione delle multe, operazione che puo' fare solo un pubblico ufficiale e non un'azienda privata come avveniva fino ad oggi. Nel mirino anche l'appalto dalle ditte che gestiscono i semafori nei vari comuni: alla base c'e' un accordo che prevede un compenso per le ditte stesse pari al 30& di ogni multa. Si tratta di multe da 140 euro a cranio, con decurtazione di 6 punti della patente.
Fonte: AGI
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(AGI) - Verona, 29 gen. - Il caso viene a galla nel 2006, quando ad Altavilla Vicentina vengono installati tre T-Red che in sei mesi sfornano oltre ventimila multe. Una strage che non passa sotto silenzio. Quasi tutti i multati fanno ricorso e accusano il semaforo intelligente di cattivo funzionamento. Il giallo dura decimi di secondo, ci si trova a passare col rosso senza accorgersene e intanto la telecamera riprende la violazione. I cittadini Altavilla si riuniscono in un comitato chiamato ironicamente Multavilla e si affidano a un avvocato, Paolo Mele, che studia un modello standard di ricorso. Un modello vincente che permette la quasi totale accoglienza dei ricorsi. Sotto accusa il giallo troppo breve, ma anche l'accertamento della violazione da parte di un tecnico della societa' produttrice dei semafori (mentre dovrebbe operare solo un pubblico ufficiale), persino la cattiva segnalazione stradale. Nello stesso tempo in vice presidente del consiglio provinciale di Verona Mario Zampedri presenta un esposto contro i T- Red raccogliendo le lamentele dei cittadini multati in Val d'Illasi. Lui stesso e' stato pizzicato dal semaforo intelligente. Zampedri ha creato addirittura un movimento di "resistenza civile" con tanto di sito internet dove si puo' scaricare il modulo per il ricorso. Ce n'e' quanto basta per mobilitare un'inchiesta. Dalla Procura di Verona, pm Valeria Ardito, partono indagini per accertare se vi siano comportamenti scorretti o frodi e nel 2008 si cominciano a sequestrare i primi T-Red e Vista Red, due tipi di semafori intelligenti. La Finanza, nel settembre del 2008, indaga a Este, Lendinara, Colognola ai Colli e Campolongo Maggiore, tutti Comuni veneti in cui i pm veronesi ipotizzano irregolarita' nell'appalto T-Red. Presto i semafori intelligenti vengono sequestrati in tutta Italia, si indaga per falso in quanto i semafori intelligenti non sono omologati come sembra. Nel giugno 2008 i carabinieri di San Bonifacio e Tregnago notificano ordini di esibizione e consegna a numerose amministrazioni comunali e ai comandanti di 62 polizie municipali in 80 comuni tra Bergamo, Brescia, Biella, Como, Cuneo, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Perugia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Teramo, Treviso, Vicenza, Varese e Venezia.
fonte: Agi.it
Ma il t-red non ha colpe | 215,1 kB |
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