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Data di pubblicazione: 09 ottobre 2024

Bufera sulla PL

La Piazza Web
Veneto

A Crocetta del Montello, un piccolo comune della provincia di Treviso, si è abbattuta una tempesta giudiziaria che ha scosso le fondamenta della fiducia pubblica. Tre agenti della polizia locale sono stati indagati per il loro presunto coinvolgimento in un complesso schema di frode che ha permesso a 157 cittadini brasiliani di ottenere la cittadinanza italiana in modo illecito. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso e condotta dalle Fiamme Gialle, ha portato alla luce un sistema ben strutturato che ha operato indisturbato per anni.

Al centro di questa intricata rete criminale vi sono sei titolari di agenzie di disbrigo pratiche, tutte situate nella provincia di Treviso, in località come Montebelluna, Spresiano, Villorba, Trevignano e Miane. Questi individui, tutti di nazionalità brasiliana, avrebbero orchestrato un piano per far apparire come residenti nel comune di Crocetta del Montello i loro connazionali, facilitando così l'ottenimento della cittadinanza italiana "jure sanguinis". Ma come è stato possibile ingannare le autorità per così tanto tempo?

Dal 2018 al 2022, le agenzie coinvolte avrebbero gestito l'arrivo e la permanenza temporanea dei cittadini brasiliani in 18 appartamenti di cui avevano la disponibilità. Questi alloggi, situati a Crocetta del Montello, venivano utilizzati per far risultare una residenza fittizia, necessaria per avviare le pratiche di cittadinanza. Gli aspiranti cittadini italiani soggiornavano in questi appartamenti solo per pochi giorni, giusto il tempo di completare le formalità burocratiche. Una volta ottenuta la cittadinanza, molti di loro si trasferivano in altri paesi dell'Unione Europea, dichiarandosi "residenti AIRE" e liberando così gli appartamenti per nuovi arrivati.

Il sistema non era solo ben organizzato, ma anche altamente lucrativo. Ogni cittadino brasiliano che riusciva a ottenere la cittadinanza italiana grazie a questo stratagemma pagava alle agenzie una somma di circa 3.000 euro. Un prezzo che molti erano disposti a pagare per avere accesso ai vantaggi offerti da un passaporto italiano, tra cui la libera circolazione in molti paesi del mondo.

Le indagini hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei tre agenti della polizia locale e dei sei titolari delle agenzie d'affari. Le accuse sono gravi: falso ideologico, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Se le accuse verranno confermate, le conseguenze legali potrebbero essere pesanti per tutti gli indagati.

 

Fonte: La Piazza Web

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