Stipendi bassi e troppi rischi
Dall’inizio dell’anno se ne sono andati in cinque, mentre un altro dovrebbe farlo nei prossimi mesi. Hanno tutti rassegnato le dimissioni a pochi anni dall’assunzione. È fuga dalla polizia locale. La denuncia arriva dall’Ugl, che spiega così le ragioni del fuggifuggi: stipendi bassi, mansioni poco chiare e troppi rischi, anche per colpa delle dotazioni ritenute insufficienti.
Stipendi bassi
«Il comando, così come il Comune, continua a dire che è un fenomeno fisiologico ma non è vero», afferma il segretario provinciale dell’Ugl, Fabio Martini -. Delle 11 persone assunte due anni fa, ne sono rimaste solo 5 e altre se ne andranno il prossimo anno. Il problema del comando di Vicenza è che la gente passa e se ne va quando vede qual è la situazione e che lo stipendio è nettamente più basso rispetto a quello di altri comandi, anche più piccoli». Per il sindacato, lo stipendio netto medio di un agente del comando di stradella Soccorso Soccorsetto è di 1.300-1.400 euro e, tra notturni e festivi, può arrivare al massimo a 1.650 euro. Molti altri comandi limitrofi avrebbero indennità maggiori; in alcuni casi la differenza arriverebbe a 300-400 euro.
Organico insufficiente: i numeri
Le dimissioni volontarie vanno ovviamente a pesare su «un organico già di per sé insufficiente per garantire una copertura idonea a una città come quella di Vicenza», sottolinea il sindacato. La dotazione organica personale del comparto Piao (Il Piano integrato di attività e organizzazione) 2024-2026 prevedeva 89 istruttori (tra i quali 6 part time) e 29 funzionari di polizia locale allo scorso 1 gennaio. Al 31 dicembre di quest’anno, sempre secondo il piano, gli istruttori sarebbero saliti a 91 in virtù di due assunzioni mentre il numero di funzionari sarebbe rimasto invariato (un’assunzione e un pensionamento). Le uscite volontarie, le ultime delle quali risalgono alla scorsa settimana, hanno però scompaginato le carte. Per quanto riguarda il piano delle assunzioni, ne sono previste 2 tra gli istruttori e una tra i funzionari nel 2025 e un’altra nel 2026 per quanto riguarda il secondo inquadramento. Le cessazioni previste durante l’anno prossimo saranno invece una tra i funzionari e due tra gli istruttori, mentre una tra i funzionari nel 2026.
In base ai calcoli dell’Ugl, servirebbero molti più agenti. Anche perché, fa notare il sindacato, bisogna considerare che non tutto il personale è operativo per età o condizioni fisiche e, dunque, non può essere impiegato sul territorio. «Fino all’anno scorso la media degli agenti operativi che erano in strada superava i 50 anni - precisa Martini -. Adesso, con i nuovi assunti, un po’ si è abbassata».
Le richieste del sindacato
Sono molte le richieste avanzate dall’Ugl per migliorare la situazione. «Da due anni chiediamo che vengano introdotte le pratiche operative, le regole di ingaggio per gli agenti, che mancano - prosegue Martini -. Sono fondamentali e con esse non ci sarebbero tutti questi procedimenti disciplinari». C’è poi la «lotta» per il contratto decentrato per alzare le indennità e la questione legata all’equipaggiamento. «Chiediamo le autoradio veicolari a bordo delle pattuglie, perché le radio personali non si sentono quando si è in movimento, e una nuova auto con la cella. Avevamo chiesto anche bodycam, scudi, caschi, taser e sfollagente per difenderci. Nulla di tutto questo ci è stato dato», conclude.
Fonte: Il Giornale di Vicenza
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