Assolto il vigile che chiedeva le ronde
Dopo una escalation di furti nella bassa padovana nel dicembre 2012 un gruppo di persone del comune di Solesino decisero di ritrovarsi in piazza per cercare di aiutarsi a vicenda contro questo fenomeno criminoso che non sembrava arrestarsi in nessun modo. Tra quelle persone era presente anche Orfeo Dargenio, Agente della Polizia Locale di Monselice, il quale per la posizione lavorativa ricoperta, fu subito preso da riferimento dai presenti. Dargenio da subito si rese disponibile ad aiutare i presenti e spiegò che l'unico modo per poter arginare questa escalation di furti era di collaborare attivamente con le forze dell'ordine chiamando tempestivamente il 112, senza farsi spingere in nessun modo da atteggiamenti di giustizia privata, per non passare, come alle volte è accaduto, dalla parte del torto. Molti cittadini presenti si resero da subito disponibili ad organizzare in maniera legale, un qualsivoglia comitato per contrastare questi gravi fenomeni criminosi, ed organizzare in paese, delle passeggiate per la legalità, chiamate dalla stampa locale “Ronde”. A distanza di qualche giorno questo comitato decise di organizzare un incontro pubblico, presso la Biblioteca comunale di Solesino, per discutere e spiegare ai cittadini questo grave problema di sicurezza in paese e come poter dare le giuste risposte in questo momento cosi' delicato. All'incontro fu invitata e partecipò l'amministrazione Comunale di Solesino,i Carabinieri, il comandante della Polizia Locale, membri della Questura, il coordinatore Provinciale della Protezione Civile ed anche l'allora Assessore Provinciale di Padova alla Sicurezza. Alla serata parteciparono moltissime persone, e furono presenti anche testate giornalistiche e televisioni locali. Dopo l'intervento dei relatori durante il confronto con i Cittadini, moderato dallo steso Orfeo Dargenio, emerse la volontà della popolazione di costituire a Solesino un'associazione di volontari per osservare e tutelare il territorio paesano. Queste associazioni pero' in Italia sono normate da una legge molto restrittiva e per la loro costituzione è obbligatoria ottenere una autorizzazione del Comune e successivamente anche una da parte del Prefetto. Il comune di Solesino sin da subito si oppose duramente alla costituzione di questa associazione, in quanto non ritenevano le “Ronde” lo strumento necessario per arginare l'insorgere dei fenomeni criminosi a Solesino. I promotori del comitato non si demoralizzarono ma trovando ripetutamente un muro difronte alla decisione del Comune di non autorizzare la nascita di questa associazione di osservatori e a loro malgrado furono costretti a desistere, per non essere denunciati a loro volta per aver costituito abusivamente le Ronde in paese. Purtroppo però, anche se gli organizzatori del comitato decisero di desistere la Caserma dei Carabinieri di Solesino decise di denunciarli tutti purtroppo. E a carico dell'Agente di Polizia Dargenio Orfeo e gli altri promotori vennero denunciati alla Procura della Repubblica per i Reati di: -Istigazione a delinquere in concorso; -Procurato allarme presso l'Autorità in concorso; -Diffusione e pubblicazione di notizie false, esagerate e tendenziose in concorso; -Violazione dell'art.18 del TULPS (Testo Unico di Pubblica Sicurezza) sulle riunioni aperte al pubblico in concorso. Oggi a distanza di molti mesi, il Tribunale di Padova ha finalmente archiviato tutte e le denunce nei confronti di Orfeo Dargenio e degli altri membri del comitato, ed ha finalmente chiuso questa vicenda, per molti versi paradossale.
Sull'archiviazione delle denunce Orfeo Dargenio dichiara:“Sono felice che la Magistratura abbia deciso di archiviare le denunce nei miei confronti e delle altre persone coinvolte in questo caso! Non abbiamo fatto nulla di male, c'eravamo proposti di costituire un'associazione per aiutare i nostri paesani ed invece siamo stati messi sullo stesso piano dei delinquenti e la cosa è a dir poco sconvolgente! In questa vicenda a perderci, ancora una volta sono state le persone oneste, le quali chiedevamo solo di aiutare i propri paesani e poter collaborare con gli organi preposti di Polizia per cercare di arginare questa ondata di criminalità e furti che colpiva Solesino. Le persone derubate chiedevano solo aiuto da parte dello Stato, e chi ci doveva tutelare, invece di capire il senso di impotenza e frustrazione di chi viene derubato nell'intimità della propria casa, si è comportato in una maniera indegna denunciando penalmente chi si era fatto portavoce di queste persone indifese! Non penso che aver chiesto di costituire un'associazione composta di volontari, con il solo intento di collaborare con le Forze dell'Ordine, doveva scatenare nei confronti dei promotori denunce per i reati di “Procurato Allarme”,“Istigazione a Delinquere”;“Diffusione di notizie false” ecc.ecc. Nessuno voleva certo farsi giustizia da sè, questo messaggio dev'essere molto chiaro, si voleva solo, e ripeto solo, collaborare in maniera concreta con le Forze di Polizia, attraverso segnalazioni telefoniche o presentate di persona negli uffici preposti. Oggi fortunatamente la Magistratura ha deciso di archiviare tutte le denunce ed ha reso giustizia a tutte le persone oneste!Penso che un Cittadino, quando ci si sente in dovere di aiutare gli altri collaborando in buona fede con le Istituzioni, non dev'essere trattato, com'è accaduto nel nostro caso, come un delinquente, ma lodato invece e per il suo impegno civico! Spero che a Solesino e in tutta Italia situazioni paradossali come questa non accadano mai più! Il Cittadino ha degli obblighi verso lo Stato, ma anche lo Stato ha dei Doveri verso i propri Cittadini, i quali chiedono di essere tutelati nella loro incolumità fisica e dei loro beni.”
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