Data di pubblicazione:
16 ottobre 2014
Accorpamento polizie: solo fumo negli occhi?
Fonte:
poliziamunicipale.it
La montagna dei grandi accorpamenti tra le forze di polizia, quella da cui dovevano essere reperiti anche i fondi per gli sblocchi stipendiali delle forze dell'ordine, ha partorito il solito topolino. Ancora una volta, almeno stando alle ultime versioni circolanti, non faremo nulla di quello che ci chiede l'Europa, e cioè di creare semplicemente un comparto sicurezza a due livelli, uno locale ed uno nazionale, come in tutti i paesi occidentali. Dopo proclami ed annuinci strombazzati in pompa magna, il Governo trionfalmente afferma che le forze di polizia caleranno da 7 a 5, con l'assorbimento da parte della Polizia di Stato del Corpo Forestale, e con le Polizie Pronvinciali che si uniranno alle Polizie Municipali.
Gioverebbe ricordare che da Roma non fanno che ricordare ad ogni piè sospinto che la polizia municipale NON rientra nel novero delle Forze di Polizia, e che quindi non gode delle tutele tipiche della categoria, nè dei relativi istituti contrattuali. Detto questo, ad ogni modo, la confluenza del personale delle Province nei Comuni non dovrebbe essere la logica e normale conseguenza del progressivo svuotamento di competenze delle Province, propedeutico alla loro eliminazione?
Sentiamo dire da mesi che la sicurezza in Italia è inefficiente perchè ci sono troppe forze di polizia che fanno la stessa cosa, con sovrapposizione di nucliei e campi d'azione, e che quindi una razionalizzazione è necessaria; ed allora cosa si fa? Di fatto si accorpano le uniche polizie che svolgono compiti realmente diversi. I risparmi conseguenti? Alfano parla di 600 milioni, ma sinceramente non si comprende da cosa derivino queste cifre. In realtà il personale sarà salvaguardato e mantenuto, e verosimilmente verrà risparmiata solo l'indennità di qualche alto dirigente. C'è poi da aggiungere che dalla riforma sono escluse le Regioni a Statuto Autonomo come Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Trentino Alto Adige, che sono poi le uniche dove le polizie provinciali e la Forestale sono maggiormente presenti.
Si capisce insomma ancora una volta che sulle reali necessità di un paese in cui le risorse sono ormai ridotte al lumicino, prevalgono gli interessi di bottega e la salvaguardia delle posizioni di alti funzionari che sono molto vicini al potere politico, mentre vengono date in pasto all'opinione pubblica le ultime ruote del carro, quasi a voler significare che sono loro a rappresentare uno spreco ed un lusso insostenibile per il Paese. Sarebbe il momento che le polizie locali facessero sentire la propria voce con l'opinione pubblica, non per protestare contro questa "riformina", ma anzi per accoglierla di buon grado e spiegare alla gente cosa fanno gli operatori di questa categoria e quanto poco di tutto ciò sia riconosciuto dallo Stato, sottolineando poi quali sarebbero i reali risparmi ottenibili con una razionalizzazione vera, come quella che ci chiede l'Europa, e lanciando una ideale sfida sulla strada già tracciata.
Delle polizie locali si parla sempre molto poco. Forse sarebbe il caso di sfruttare le poche occasioni in cui lo si fa.
Mavino Michele
Gioverebbe ricordare che da Roma non fanno che ricordare ad ogni piè sospinto che la polizia municipale NON rientra nel novero delle Forze di Polizia, e che quindi non gode delle tutele tipiche della categoria, nè dei relativi istituti contrattuali. Detto questo, ad ogni modo, la confluenza del personale delle Province nei Comuni non dovrebbe essere la logica e normale conseguenza del progressivo svuotamento di competenze delle Province, propedeutico alla loro eliminazione?
Sentiamo dire da mesi che la sicurezza in Italia è inefficiente perchè ci sono troppe forze di polizia che fanno la stessa cosa, con sovrapposizione di nucliei e campi d'azione, e che quindi una razionalizzazione è necessaria; ed allora cosa si fa? Di fatto si accorpano le uniche polizie che svolgono compiti realmente diversi. I risparmi conseguenti? Alfano parla di 600 milioni, ma sinceramente non si comprende da cosa derivino queste cifre. In realtà il personale sarà salvaguardato e mantenuto, e verosimilmente verrà risparmiata solo l'indennità di qualche alto dirigente. C'è poi da aggiungere che dalla riforma sono escluse le Regioni a Statuto Autonomo come Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Trentino Alto Adige, che sono poi le uniche dove le polizie provinciali e la Forestale sono maggiormente presenti.
Si capisce insomma ancora una volta che sulle reali necessità di un paese in cui le risorse sono ormai ridotte al lumicino, prevalgono gli interessi di bottega e la salvaguardia delle posizioni di alti funzionari che sono molto vicini al potere politico, mentre vengono date in pasto all'opinione pubblica le ultime ruote del carro, quasi a voler significare che sono loro a rappresentare uno spreco ed un lusso insostenibile per il Paese. Sarebbe il momento che le polizie locali facessero sentire la propria voce con l'opinione pubblica, non per protestare contro questa "riformina", ma anzi per accoglierla di buon grado e spiegare alla gente cosa fanno gli operatori di questa categoria e quanto poco di tutto ciò sia riconosciuto dallo Stato, sottolineando poi quali sarebbero i reali risparmi ottenibili con una razionalizzazione vera, come quella che ci chiede l'Europa, e lanciando una ideale sfida sulla strada già tracciata.
Delle polizie locali si parla sempre molto poco. Forse sarebbe il caso di sfruttare le poche occasioni in cui lo si fa.
Mavino Michele
Articoli simili
-
05 settembre 2018
Internet è una cosa seria
Conseguenze per chi insulta la PL sul web, ma anche per gli agenti che lo usano in modo disinvolto.
-
03 settembre 2018
Genova: il contributo della PL
Un video raccoglie il contributo della PL dopo la tragedia.
-
29 agosto 2018
Pattuglie velomontate
Mauro Di Gregorio ci spiega caratteristiche e pregi del servizio.
-
20 agosto 2018
Un passo avanti e due indietro
Quando anche le dotazioni per la sicurezza degli agenti diventano materia di scontro politico.
-
07 agosto 2018
Seggiolini anti-abbandono: l’iter va avanti
Ieri l'ultimo passaggio in Commissione. Cerchiamo di capirne di più.