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Data di pubblicazione: 04 ottobre 2004

Roma. Permessi Ztl, la truffa degli alberghi

Il Messaggero
Lazio
I permessi per le auto dei clienti degli alberghi del Centro? Vengono usati dai proprietari e dai dipendenti degli hotel per muoversi nella Zona a Traffico Limitato di Roma. Lo hanno scoperto i vigili urbani del Centro storico: decine di migliaia di multe annullate dalla Sta grazie a fax degli albergatori che dichiaravano il falso e che nessuno aveva mai controllato. Finora una ventina di hotel (nell’area che si estende intorno alle grandi vie del centro, come via Nazionale, via del Corso e via del Tritone) sono interessati dall’indagine degli investigatori della municipale che, adesso, hanno deciso di verificare la posizione di tutti gli alberghi del Centro che avevano la possibilità di associare un permesso ai clienti. «Ipotizziamo reati amministrativi e penali - dice il comandante del Primo Gruppo Angelo Giuliani - Ma sarà la Procura di Roma, a cui metteremo a disposizione gli atti, a decidere il da farsi». Il sistema dei varchi elettronici che presidia il Centro di Roma fa acqua da tutte le parti. O meglio, il sistema funziona bene ma è facilissimo aggirarlo. Così dopo lo scandalo dei permessi per disabili (automobilisti che usano il contrassegno del parente morto, proliferare di fotocopie e clonazioni, invasione di pass rilasciati dai comuni della provincia) adesso gli “007” del comando di via Montecatini hanno scoperto un’altra clamorosa truffa. A metterla in atto sono i titolari e i dipendenti di alcuni dei principali alberghi del centro di Roma. Da quando, infatti, è entrata in vigore la Ztl, agli hotel della città Eterna sono stati concessi alcuni permessi da poter assegnare, di volta in volta, alle targhe dei loro clienti. Ogni albergo può acquistare un permesso ogni 10 stanze: quelli che permettono anche di parcheggiare costano 320,20 euro l’anno; quelli di solo transito (per chi dimostra di avere un garage o posto auto privato) 113,62 euro. «Sono 128 gli alberghi che hanno acquistato un totale di 322 permessi per clienti. - fanno sapere dalla Sta, l’agenzia della Mobilità del Comune che si occupa del rilascio dei pass - La prassi prevede che i titolari degli hotel abbiano tempo una settimana per comunicarci i giorni in cui un determinato permesso è stato assegnato alla targa di un’auto del cliente. Quando ci arriva il fax con il numero di permesso e la targa associata noi automaticamente annulliamo il verbale». Nessuno, però, si è mai preoccupato di verificare se quelle targhe appartengano veramente a clienti che hanno alloggiato negli hotel. Insomma non c’è mai stato un banale controllo incrociato tra le targhe denunciate con i fax e i registri degli “ospiti”. Evidentemente alcuni albergatori lo hanno subito capito. In molti, così, ne hanno approfittatto: titolari, amministratori della società che gestiscono gli hotel, presidenti, ma anche segretarie e portieri dall’ottobre del 2001 sono entrati e usciti dalla Ztl con un permesso che non gli spettava. Poi nei giorni successivi hanno inviato alla Sta il classico fax prestampato affiancando al numero del permesso per i clienti la targa della loro macchina. E così Porsche, Mercedes, Bmw, Toyota, Audi ma anche Fiat Ducato ed utilitarie degli albergatori e dei loro dipendenti l’hanno fatta franca. Almeno fino a qualche giorno fa quando, nell’ambito della mega inchiesta dei pm Giuseppe Amato e Carlo Lasperanza della Procura di Roma sui permessi e i parcheggi per i disabili, la squadra investigativa dei vigili urbani, coordinata dal maggiore Bruno Bruziches, ha scoperto la nuova truffa. «Cercando di fare luce su una targa che un hotel di via del Tritone aveva dichiarato essere di un cliente - spiega Bruziches davanti ad una montagna di fascicoli e accertamenti informatizzati che ha invaso il suo ufficio di viale Trastevere - abbiamo scoperto che quella targa era passata sotto i varchi elettronici 266 volte. Un po’ troppe per essere quella di un turista. E, infatti, da una verifica incrociata con il Pra è saltato fuori che l’auto era di proprietà di un dipendente dello stesso albergo». E ripetendo i controlli con altre targhe è emersa la maxitruffa: «Un solo albergo - aggiunge Bruziches - ha denunciato alla Sta 17 targhe non di clienti facendo annullare in due anni 3.625 contravvenzioni. E’ una truffa bella e buona perchè, stando alla normativa, al Comune o non sono entrati i soldi di altri permessi o non sono arrivati i soldi delle multe». Armati di tabulati, riscontri al computer, fax gli uomini del comandante Giuliani stanno ora battendo a tappeto tutti gli alberghi del centro di Roma per effettuare verifiche incrociate con il registro clienti, il Pra e l’anagrafe. «Abbiamo fatto luce su un fenomeno tanto diffuso quanto disgustoso anche se l’ammontare delle irregolarità giornaliere non è certo eccessivo - commenta Giuliani - La procura ci dirà cosa fare con i responsabili. Ma è evidente che bisogna modificare il meccanismo dei permessi per i turisti degli alberghi che, finora, è stato aggirato troppo facilmente».
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