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Data di pubblicazione: 18 settembre 2024

Market della droga

L'Arena
Veneto

Oltre tremila compravendite di dosi di hashish, eroina e cocaina filmate e fotografate dagli agenti della Polizia Locale a Veronetta in circa tre mesi: a vendere cinque giovani di nazionalità nigeriana, tutti tra i 23 e i 28 anni, finiti in carcere. A comprare insospettabili professionisti, dipendenti pubblici, studenti, operai, ma anche papà con passeggino e figlio al seguito. 

La Polizia Locale di Verona ha infatti eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, provvedimento emesso dal GIP Carola Musio su richiesta del Pubblico Ministero Stefano Aresu, nei confronti di un sodalizio criminale di nazionalità  nigeriana, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso tra loro, nel quartiere di Veronetta. Si tratta di soggetti senza fissa dimora, facenti parte di un gruppo rodato e compatto.

L'indagine, denominata “Piazza pulita”, ha portato a scoprire le tecniche particolari utilizzate per lo smercio di droga: gli spacciatori, infatti, si nascondevano in bocca le numerosi dosi, e suggerivano ai clienti di fare altrettanto dopo averla acquistata in modo di non farsi scoprire in caso di arrivo della Polizia locale.

Market della droga all'aperto

L'operazione è partita nello scorso febbraio a seguito delle segnalazioni dei residenti e si è incentrata su una attività di osservazione su strada giornaliera da parte degli agenti del reparto Territoriale per circa 3 mesi. Così facendo sono state intercettate 3000 cessioni di eroina e cocaina. Migliaia le dosi di hashish e cocaina vendute in piazza XVI Ottobre e in aree limitrofe, con veri e propri turni di servizio da parte degli arrestati e con clienti che giungevano da tutta la provincia, con tutti i mezzi possibili (monopattini, biciclette, motorini, autovetture e autocarri) per rifornirsi al "market" all'aperto di Veronetta. Molte le dosi consumate direttamente sul posto, con siringhe utilizzate e gettate in alcuni cortili privati del quartiere.

Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Verona, la Polizia Locale ha raccolto centinaia di ore di attività di spaccio e migliaia di fotogrammi che dimostrano una vera organizzazione, messa a punto nei minimi dettagli. Gli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Montorio. Per gli acquirenti scatteranno le segnalazioni alla Prefettura di Verona per i successivi provvedimenti amministrativi.

Operazione brillante

«Una operazione brillante della sezione del Reparto territoriale della nostra Polizia Giudiziaria della nostra Polizia Locale, a cui va il nostro sentito ringraziamento, che dà un segnale chiaro e forte di riconquista di un territorio, la Piazza di Veronetta, che va assolutamente restituita ai cittadini e ai negozianti – afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi -. Come detto dal Procuratore Tito ai margini della recente operazione in Stazione, i tempi della giustizia non sono sempre quelli che vorremmo ma l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di soggetti sistematicamente dediti allo spaccio in una delle aree più critiche della città è senz’altro un ottimo risultato frutto, come spesso accade, di un lavoro di squadra fatto anche grazie alle segnalazioni dei cittadini».

Le ricerche con le unità cinofile

E l'operazione non è ancora conclusa. Nel pomeriggio di oggi (17 settembre) gli agenti della Polizia Locale, con l'aiuto delle unità cinofile, hanno passato al setaccio Alto San Nazaro alla ricerca di droga nascosta dai pusher.

l plauso di Luca Zaia

«Ringrazio tutte le forze dell’ordine che hanno collaborato e contribuito a fermare lo spaccio in uno dei quartieri più antichi di Verona, area universitaria e storicamente rilevante», afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia commentando l’indagine “Piazza Pulita” di Veronetta.

«L'attenzione su questi fenomeni deve rimanere alta: al primo posto c’è la sicurezza dei cittadini, soprattutto quella dei più giovani. Su un tema così delicato è fondamentale educare e informare, partendo dalle scuole. Ringrazio tutte le forze dell’ordine, in particolare gli agenti della Polizia Locale di Verona che hanno condotto queste indagini», conclude Zaia.

 

Fonte: L'Arena

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