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Data di pubblicazione: 09 settembre 2017

Polizia locale sotto assedio

Il Secolo XIX
Liguria

Ceriale - Ubriaco ed armato di coltello minaccia prima gli addetti alla sicurezza delle Caravelle, poi gli agenti della polizia municipale prima di essere arrestato. Ma l’ennesimo episodio riporta di estrema attualità il problema delle polizie locali sempre più alle prese con questioni di pubblica sicurezza e sempre più esposte a reazioni spesso violente. Insomma, il mestiere è sempre più pericoloso. L’ultimo episodio è di mercoledì pomeriggio ed ha visto finire in manette il venticinquenne Emanuele Provenzani, che ieri mattina è stato interrogato dai giudici che ne hanno convalidato l’arresto e fissato il processo per il 4 ottobre.

Ma non si tratta di una rarità in mesi caratterizzati da diversi fatti di resistenza e spesso di vere e proprie aggressioni, con i vigili che sempre più spesso si trovano a malpartito. È successo un paio di giorni fa a quelli di Alassio che hanno dovuto placare le ire di un commerciante abusivo appena fermato per un controllo. «Negli ultimi anni sono aumentati i casi come questi, nel caso specifico di Alassio, in concomitanza con l’intensificarsi delle operazioni per il mantenimento della legalità e il contrasto di fenomeni come il commercio abusivo o l’accattonaggio» spiega il comandante alassino Francesco Parrella.

«Quanto accade è probabilmente un segnale che la presenza costante di agenti e i ripetuti controlli creino insofferenza e malumori in chi delinque, ma anche un segnale da non sottovalutare, per la tutela degli agenti stessi, ogni giorno in prima linea» ribadisce il sindaco Enzo Canepa.

Ad Albenga diversi agenti sono stati aggrediti, e il caso più eclatante è quello del vigile preso a testate da un punkabbestia. «Oggi la gente ha bisogno di vedere una maggior presenza delle forze dell’ordine, compresi i vigili, e questo purtroppo li espone a reazioni violente, ed è anche per questo che dobbiamo apprezzare ancora di più il loro lavoro» aggiunge il sindaco ingauno Giorgio Cangiano.

 

Fonte: Il Secolo XIX

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