Data di pubblicazione:
08 febbraio 2007
Torino: ecco il 'nuovo' autovelox
Fonte:
La Stampa
Regione:
Veneto
Automobilisti attenti: da lunedì, come abbiamo già scritto, sono diventate attive le fotocamere che sorvegliano il traffico su corso Regina Margherita, all’altezza del sottopasso di via Pietro Cossa. Nelle prime 24 ore hanno già fotografato 2418 vetture che hanno superato il limite dei 70 all’ora. Presto arriveranno le prime multe. Ma non è tutto. Ciò che bisogna sapere, è che le fotocamere funzionano 24 ore su 24, registrando le infrazioni anche di notte, attraverso i raggi infrarossi.
Spinti dai dubbi di numerosi automobilisti, ieri siamo andati a controllare l’impianto di corso Regina (costato 750 mila euro) e la sala controllo della «5T» (gruppo Gtt) che in corso Bramante gestisce, oltre alle telecamere Ztl, anche le rilevazioni in corso Regina. I computer immagazzinano tutti gli scatti in automatico. E le foto delle infrazioni vengono inviate, giorno per giorno, ai vigili urbani di viale Magnolie. Volevamo capire se vi siano margini di errore e quali garanzie tutelino chi si trova alla guida.
Diversi lettori ci hanno chiesto di vederci chiaro, di sapere una volta per tutte se la velocità visualizzata sui pannelli luminosi sia quella che determina lo scatto della foto e che compare sul verbale. Chiariamo subito: la velocità che si legge sui pannelli rappresenta soltanto un primo avvertimento; il punto in cui avviene la misurazione «reale» della velocità per la contestazione - e che fa scattare il fermoimmagine - si trova invece 350 metri più in là, esattamente sotto la porta metallica su cui sono montate le sei fotocamere (una per ogni corsia di marcia).
«Sotto le fotocamere, in corrispondenza dell’arco - spiega Giovanni Foti, direttore del gruppo 5T - sono annegate nell’asfalto le “spire induttive”. Sono anelli in filo di rame che creano un campo magnetico registrando la velocità delle masse metalliche. Punto di rilevazione e punto di scatto, quindi, coincidono. Nessun margine di errore. Contrariamente a quanto molti pensano: che la misurazione parta dai pannelli luminosi». Non fatevi dunque ingannare. Quando compare la velocità sul pannello luminoso non avete ancora superato l’autovelox, ma avete ancora 350 metri per rallentare ed evitare la multa. Ieri mattina abbiamo trascorso un periodo di osservazione in corso Regina Margherita: per fortuna non sono molti, ma qualcuno torna a pigiare sull’acceleratore appena oltrepassati i segnali luminosi. Sbagliato: si vedranno arrivare a casa il verbale.
Fonte:
La Stampa
- Nota della redazione di www.poliziamunicipale.it
Il 'nuovo' autovelox in realtà è un SICVe - Safety Tutor - che abbiamo già imparato a conoscere da un paio d'anni sulla rete autostradale italiana - nel caso di Corso Regina è stato configurato per la rilevazione istantanea della velocità. Ecco la conferma da parte dell'
Ufficio Stampa della Città di Torino
:
"...Il sistema, completato alla fine del 2005, è del tipo “SICVe Safety Tutor” con una telecamera per ciascuna corsia (tre per carreggiata): omologato dal 2004, è prodotto dalla “Società Autostrade per l’Italia” e installato in molte tratte autostradali.
E’ configurato per la lettura istantanea della velocità nel campo visivo delle telecamere"
Quindi, le prime perplessità sorte tra gli utenti della strada in merito all'omologazione del sistema di rilevamento di Corso Regina a Torino, non hanno ragione di esistere: il sistema è omologato e si deve fare riferimento alla documentazione rilasciata dal Ministero dei Trasporti per il SICVe (Decreto del Direttore generale della Motorizzazione
n. 3999 del 24.12.2004)
- Da un'attenta lettura di questo decreto tuttavia, si nota la precisa prescrizione a riguardo della gestione diretta del sistema.
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