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Data di pubblicazione: 30 gennaio 2005

Milano. Quartieri a rischio, scatta il piano sicurezza

Corriere della Sera
Lombardia
Gallaratese, Quarto Oggiaro, Affori-Bruzzano, Gratosoglio, Crescenzago. Nella grande pianta della città ci sono delle bandierine rosse conficcate in questi spicchi. Indicano che qui è meglio concentrare gli sforzi di polizia e carabinieri, dei vigili e di chiunque sia chiamato a presidio del territorio. Per furti, truffe, disagio sociale e ambientale e persino per gli incroci pericolosi, non tutta la città è uguale, ma ora a disposizione del Comune e delle forze dell’ordine c’è una «Mappa del rischio e del degrado». E’ il risultato di un anno di lavoro dell’assessorato alla Sicurezza ed è uno strumento «di prevenzione e contrasto», come sottolinea l’assessore Guido Manca. Per tutto il 2003 e, in certi casi, fino al 15 ottobre 2004 sono stati inseriti nel computer i dati della Prefettura, dei vigili urbani, del settore Ambiente e Mobilità, dell’Atm e dell’Aem. «Il principio della mappa - precisa l’assessore Manca - è di rendere visibile sul territorio la distribuzione dei fattori a rischio che rendono Milano vulnerabile».
L’obiettivo è quello di arrivare a una mappa del rischio strada per strada, addirittura per numero civico. Ma al momento, almeno per quanto riguarda i reati (i cui dati provengono dai commissariati di zona), l’indice di rischio territoriale deve essere letto con prudenza: non è detto, infatti, che le denunce siano presentate proprio nel quartiere in cui è stato commesso il sopruso.
Detto questo, le principali «criticità» si registrano nella zona 8 (presumibilmente al Gallaratese e a Quarto Oggiaro) e nella zona 9 (Niguarda, Affori, Bruzzano). Nella circoscrizione 8 si concentrano in particolare «reati, disagio e svantaggi sociali». Bandierina rossa anche nel centro storico, ma solo per i furti (13,9%). La truffa è invece denunciata maggiormente nelle zone 2 (Stazione Centrale, Greco, Crescenzago), 5 (Vigentino, Gratosoglio) e appunto 8 e 9. I numeri forniti dalla polizia dimostrano poi come nel 2003 il maggior numero di truffe sia stato riscontrato a Bonola: 393 su 2232 denunciate alla polizia. Per quanto riguarda i furti, fa la parte del leone l’area di Affori: 3106 dei complessivi 24.242 di cui hanno avuto notizia i carabinieri. Sono 2100 quelli segnalati alla stazione Monforte e 1869 al Sempione. Promosse per tranquillità le zone 3 e 6.
Sono invece i vigili di quartiere a dirci che Quarto Oggiaro e Bruzzano primeggiano per le auto rubate individuate.
Ma la «Mappa del rischio» disegna anche la città delle aree dismesse, dei campi nomadi, delle discariche, dei pozzi e degli acquedotti considerati «obiettivi sensibili», delle telecamere, delle aziende a rischio (per esempio perché vi si maneggiano materiali esplosivi o inquinanti) che sono 9 sul territorio cittadino e sono concentrate nella cintura periferica. A proposito di aree dismesse, nel 2003 se ne contavano 160, di cui 35 sanate. Le 125 rimanenti sono in parte private (60), in parte pubbliche (35) e in parte di proprietà dubbia (30). In gran numero sono ubicate nelle zone 8 e 5, dove si concentra quasi il 50 per cento degli occupanti di aree dismesse. Gli elevati valori della zona 8 sembrano legati al deflusso da via Barzaghi. Stando al dettaglio dell’analisi, l’occupazione è infine per lo più dovuta alla presenza di immigrati, tra i quali pesano per il 21 per cento quelli provenienti dall’Est europeo.
Anche il conteggio dei veicoli abbandonati costituisce un elemento di monitoraggio del degrado del territorio. Anche qui la «criticità» è in zona 8 e 9, e in tutta la città si registra un incremento tra il terzo e il quarto trimestre 2003: si passa da 984 a 1399.
Infine la pericolosità si misura persino sulla strada: tra le strade in cui gli incidenti con feriti superano la media spiccano via Porpora e viale Lombardia (gli incroci soprattutto). Questa è risultata un’area ad alto rischio per gli incidenti che coinvolgono i mezzi Atm. Evidenziate nelle tabelle, infine, le zone dove si registra un’elevata densità di popolazione anziana (ne diamo conto nel grafico). «Qui le strade dovranno essere sempre più illuminate», rimarca Manca.
Fin qui il lavoro svolto dall’assessorato alla Sicurezza, con il prezioso contributo della direttrice del settore Gabriella Romagnoli. «Questa mappa è uno strumento di valutazione che il Comune mette a disposizione delle forze dell’ordine - ribadisce l’assessore Manca -. L’obiettivo è garantire ai cittadini sempre più sicurezza in un’ottica di grande collaborazione tra le istituzioni».
La fotografia del rischio servirà nell’immediato all’assessore per «orientare gli interventi». Entro marzo comincerà a circolare il primo camper della sicurezza e entro l’anno i
security point saranno 13. «Queste postazioni mobili della polizia locale entreranno in servizio dove c’è più bisogno».
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