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Data di pubblicazione: 26 novembre 2004

Osimo. I semafori "fotografi" perdono ancora

Il Messaggero
Marche
Una storia che si ripete al fotofinish. Dopo il caso delle sentenze anti-semafori intelligenti, il giudice di pace Paola Isabella Belli, battendo sul tempo tutti, ha accolto ieri mattina il primo ricorso inoltrato da un cittadino per chiedere l'annullamento della multa elevata dalle fotocamere istallate sull'incrocio semaforizzato di via Marco Polo, condannando il Comune al pagamento delle spese legali (20 euro). La sentenza non è entrata nel merito della questione legale ma si è fermata agli aspetti tecnici e di fatto. L'avvocato Marina Mengoni, che tutelava il ricorrente, ha infatti dimostrato l'impossibilità di provare che l'automobilista fosse passato col rosso. La prima delle due foto che il sistema photored ha scattato segnalava infatti che l'auto aveva abbondantemente oltrepassato la linea d'arresto. E' presumibile quindi che la vettura multata abbia superato il semaforo quando era ancora accesa la luce gialla. Tra i motivi di contestazione accolti dal giudice Belli anche il vizio formale del mancato deposito da parte del Comune delle controdeduzioni nei termini di legge. La sentenza inattesa si allineerebbe nei tempi e nelle modalità alla prima decisione della Prefettura su un ricorso similare. Anche se l'Ufficio del Governo non conferma, dagli organi giudiziari osimani e dal comando della Polizia municipale ieri è stato ribadito che l'orientamento della Prefettura, dopo il primo ricorso accolto, sarà quello di cassare tutti i verbali delle infrazioni non sicure. «Sì, è vero. Da colloqui pregressi sappiamo che anche la Prefettura annullerà tutte quelle infrazioni che non evidenziano in maniera irreprensibile e chiara la violazione col passaggio del rosso - precisa l'assessore Giancarlo Alessandrini - Una sentenza, come quella del giudice Belli, che attiene ad aspetti tecnici è ineccepibile e non ci crea problemi. Può succedere, infatti, che nel lavoro di scrematura delle foto effettuato dalla Pm sia sfuggito qualche scatto poco chiaro. Questi primi verdetti, quindi, non ci fanno cambiare idea. I semafori e le fotocamere restano. Diverse le pronunce nel merito». Da ieri intanto negli uffici del giudice di pace è ricominciato il tran tran dei cittadini intenzionati a presentare ricorso contro l'ultima ondata di notifiche per le multe elevate a luglio. Intanto anche il giudice di pace Benedetto Loiodice si prepara a decidere sui nuovi ricorsi anti-photored individuando stavolta quattro cause pilota, una per ogni incrocio sorvegliato dalle apparecchiature. La faccenda insomma si ingarbuglia sempre di più e nel frattempo Luciano di Ciriaco, il promotore della petizione che chiede al sindaco di spegnere le macchinette fotografiche sui semafori, ha depositato in Comune 1802 firme raccolte tra i cittadini.
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