Bali, rivolta dell'isola in nome del bikini
"Pornografiche" saranno però - se passa la legge in cantiere sollecitata dai fondamentalisti islamici - anche le natiche delle signore stese al sole sulla sabbia davanti all'Oceano. Con tutto quello che potrebbe significare significare in termini di presenze turistiche.
Anche ieri, a poche centinaia di metri dal cuore della festosa manifestazione, lungo una delle spiagge dove il mare arriva con onde eccitate e fragorose, uomini e donne occidentali ignari della minaccia prendevano il sole in slip e bikini, godendosi uno dei paradisi tropicali più rischiosi del mondo. Sono state le bombe del 2002 - di cui proprio ieri ricorreva l'anniversario - con le centinaia di australiani e indonesiani massacrati in un locale serale, a sconvolgere questo paradiso dove la natura è Dio e Dio è la natura. Ma se martedì prossimo passerà la legge, l'evento potrebbe ricreare un clima di paura e tensione dagli esiti imprevedibili.
Il rischio è di turbare del tutto l'armonia già messa a dura prova dalle stragi, in uno dei più antichi insediamenti hindu dell'immenso Arcipelago. E non solo qui, ma anche a Giava e in altre isole di tradizione hindu e animista. I gruppi fondamentalisti promotori della legge non sono tutti violenti come i membri della Jemaah Islamiyah, ma molti lo sono abbastanza da essersi già esibiti in assalti a chiese cattoliche e cristiane. Non era mai successo finora che il loro peso giungesse a questo punto, dopo secoli di relativa tolleranza nel crogiolo di razze e religioni che si è formato nei millenni in questo importante angolo del Pacifico.
Non solo uomini e donne discinti in foglie di cocco e collane di fiori, ma chiunque "generi desiderio sessuale con atti o immagini" sarà punito. La pena dipenderà dal tipo di "tribunale" che processerà i presunti colpevoli di "pornografia". I più fortunati potrebbero essere coloro che incapperanno in una regolare pattuglia di polizia. Se malauguratamente dovessero invece imbattersi nelle milizie dei gruppi fondamentalisti - che si sentiranno autorizzati a far rispettare le leggi - il rischio aumenterà.
Per questo ieri, come era avvenuto con meno partecipazione a settembre, 5mila balinesi di ogni casta e grado sociale sono scesi lungo le strade con gli abiti indossati per millenni. C'erano anche alcuni con l'astuccio penico e la sola pelle di madre natura addosso, e qualche intellettuale isolano ha sottolineato uno degli aspetti più ironici e amari della legge: "Cosa gli faranno, li arresteranno tutti?". E un altro ha incalzato: "Non oso pensare a ciò che potrebbe succedere ai nostri templi con le immagini delle leggendarie dee apsara danzanti".
Fonte:
Repubblica
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