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Data di pubblicazione: 03 novembre 2004

Veneto, i vigili si rifanno il guardaroba

PoliziaMunicipale.it
La Lega apprezzerà poco, perché di verde non se ne vede: è tutto un fiorire di azzurri, blu notte, neri e bianchi. Ossia i colori che in fin dei conti si vedono pressoché sempre nelle città venete a comporre le divise dei vigili urbani.
Bisognerà abituarsi a chiamarla polizia locale, poi, il che non sarà facile, visto che l'attuale termine polizia municipale lo usa quasi nessuno. Il piano di creazione di un abbozzo di corpo regionale sta avviandosi; e ora sono note anche le divise, i nuovi gradi, i distintivi, i mezzi... uguali per tutte le polizie locali del Veneto. Non li si vedrà subito, comunque: l'assessore regionale Raffaele Zanon ha già chiarito che sarà un processo di adeguamento e omogeneizzazione che si dipanerà insieme al rinnovo del vestiario e delle attrezzature in dotazione oggi ai vigili di ogni città.
Nelle disposizioni che stanno arrivando ai comandi di polizia municipale è tutto previsto: perfino i fazzoletti, i collant delle agenti, il casco per i vigili in mountain bike e le scarpe per la polizia da spiaggia. Proprio così, perché non ci saranno soltanto gli agenti in mezzo al traffico come siamo abituati a vedere, ma quelli appunto in mountain bike, quelli sui litorali, gli sciatori, in motoscafo, a cavallo, in elicottero (quale città si doterà di polizia aerea al momento non si sa, visto che già sono carenti gli organici della strada).
Gli agenti "comuni" saranno vestiti con la camicia azzurra, poi cravatta, giacca e pantaloni blu notte (idem la gonna e i cappotti, questi in panno di castorino). Le donne, però, avranno un berretto diverso dagli uomini, come quello che usano le forze armate americane, fatto a cupola ovale con una falda piccola, ripiegata e attaccata alla cupola sui due lati. Molto più differenziate le divise di rappresentanza degli ufficiali, che avranno camicia bianca e giacca, cravatta e pantaloni neri, con la differenza che d'estate la giacca sarà bianco avorio. Le uniformi dei reparti speciali, per esempio sciistici, saranno blu notte e gialle. Un bel capitolo è dedicato ai guanti. Ce ne sono di ogni tipo a seconda di quello che l'agente dovrà fare, e in alcuni casi è ben specificato che le dita siano cinque, sia mai che vengano prodotte delle manopole.
Si è anche stabilita come deve essere l'uniforme storica, anche se pare un controsenso, visto che ogni città ha la sua storia di vigili urbani. La Regione ne crea una ex novo. Avrà la camicia bianca con colletto alla coreana, una giubba doppiopetto color turchino scuro con il bavero, pantaloni dello stesso colore, casco coloniale nero, mantella nera e sciabola.
Di mezzi a disposizione la polizia locale ne avrà tanti, sulla carta. Auto colore blu lord o simili, biciclette e moto con la carrozzeria bianca, motoscafi blu e gommoni grigi, motoslitte, elicotteri, gatti della neve e altro. Bene accessoriati, poi. In macchina avranno non solo l'antifurto con telecomando che ormai ce l'hanno tutti, ma anche sistema frenante abs, airbag anteriori e climatizzatore, e un pratico leggio con la lucetta. Un bel salto dalle vecchie Panda che ancora circolano e chissà quando verranno cambiate. In quanto ad armi, nessuna novità di rilievo: le avranno, secondo legge, oltre a spray antiaggressione, manette e altre accessori utili come giubbotti antiproiettile e maschere antigas.
La parola «ufficiali» usata finora non è a caso. Al di là del restyling, si modifica la struttura gerarchica del corpo, che si avvicina concettualmente a quello della polizia di Stato. Alla base della piramide ci saranno gli agenti, divisi in normali e scelti e in assistenti sempre normali e scelti, tutto legato all'anzianità di servizio e alle valutazioni del comandante. Sopra loro si troveranno gli istruttori, divisi ulteriormente in vice, normale e capo. Un gradino più in alti sono stati posizionati gli ispettori, con le tre qualifiche come gli istruttori. Su tutti, infine, gli ufficiali, che raggruppano i vari livelli di commissario (vice, normale, principale, capo e superiore) e il comandante generale.
Tali gradi saranno legati non solo ad anzianità e capacità, ma anche al luogo dove si opera. Per diventare commissario e avere tre stellette sulle spalle, bisognerà operare in una città dove ci siano almeno sedici addetti o 25mila abitanti, mentre il comandante generale ci sarà solo a Venezia, quale capoluogo di regione. Tutte questioni sulle quali i sindacati si stanno già agitando.
Dopo tutto ciò può restare una domanda, se in quella che diventa una polizia veneta, i Comuni avranno una loro specificità. La cosa più facile da dire è che si vedrà come la caratterizzeranno nel tempo. Per ora la conservano appena appena nella placca di servizio, alta sette centimetri e mezzo, con un leone di San Marco al centro e il nome del Comune giusto sopra, alto 3 o 4 millimetri. Potranno mettere, inoltre, un distintivo in più sul taschino destro dell'uniforme, di tre centimetri per quattro. Si potranno dotare, infine, di una bandiera del corpo, ma il gonfalone sarà uguale per tutti: rosso amaranto, col Leone di San Marco, sopra al quale mettere il nome della città.
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