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Data di pubblicazione: 28 gennaio 2010

L'incredibile caso del Comandante Franzini

poliziamunicipale.it
Liguria
Nei giorni scorsi siamo stati sensibilizzati alle vicende di un Comandante d'altri tempi, un uomo onesto, tutto d'un pezzo, che crede nel suo lavoro e nel suo ruolo istituzionale, a servizio della legalità e del cittadino. Purtroppo Roberto Franzini, questo è il suo nome, ha pagato a caro prezzo questa visione della sua professione. Gli è stato revocato l'incarico, ed ora deve difendersi in sede disciplinare e penale. Lo abbiamo contattato, e lui ha deciso (giustamente) che il silenzio sia il modo migliore per tutelare la sua posizione, ma non per questo è necessario che la sua storia passi sotto silenzio. Avremmo voluto chiedergli come sta vivendo, umanamente, questi momenti. Ci limiteremo ad esporre i fatti, facendo in modo che ogni lettore si faccia un'idea sua ed immagini qual è lo stato d'animo dell'ormai ex Comandante di Lerici, in provincia di La Spezia.

Tutto è iniziato nel 2007. L'amministrazione aveva deciso di installare dei documentatori fotografici ad un incrocio e, sulla stessa strada, una postazione fissa per il controllo della velocità. Fin qui nulla di strano, senonchè fu appaltata ad un'azienda privata l'intera procedura, dalla gestione delle fasi semaforiche all'accertamento delle infrazioni. Alla Polizia Municipale non restava che stampare dei verbali già preparati da qualcun altro. Ai pesanti dubbi procedurali di Franzini se ne aggiunsero di sostanziali nel momento in cui si rese conto dell'elevatissimo numero di verbali accertati. Su quell'incrocio venivano svolti servizi di controllo in maniera regolare, ed il Comandante sapeva bene qual'era il numero medio di sanzioni che venivano accertate. L'esorbitante aumento dei trasgressori lo portò a controllare le fasi, e si accorse che il giallo era stato notevolmente ridotto, in maniera del tutto illegittima.
Si scatenò un vespaio che fece muovere parecchie procure in tutta Italia, e vennero scoperte irregolarità di gestione ed in molti appalti.
Sollevò poi riserve su analoga gestione delle telecamere poste ai varchi del centro storico per il controllo della ZTL. Anche in questo caso era un'azienda privata, seppur a capitale misto, a gestire tutto, comprese le autorizzazioni all'accesso, una pratica amministrativa che la Pubblica Amministrazione non può delegare. Franzini sollevò queste obiezioni anche e soprattutto a tutela del Comune, che rischiava di andare incontro a pesanti conseguenze anche dal punto di vista risarcitorio. Per questo motivo, per un certo periodo, il suo nome è circolato sulla bocca di molti, e trattato sempre con il giusto rispetto e stima. Sono arrivati anche gli encomi del Prefetto di La Spezia e del suo Sindaco, quello di Lerici. A questo punto siamo nel maggio del 2009. Nel frattempo però erano arrivate anche le minacce di denuncia per omissione in atti d'ufficio, come lo stesso Franzini ebbe modo di raccontare nel corso di un'intervista rilasciata alla testata regionale della RAI.

Nemmeno 6 mesi dopo, tutto ad un tratto, arrivò la svolta. Sulla scorta dell'illegittimità, a suo modo di vedere palese, della rilevazione delle infrazioni, più volte segnalata all'amministrazione e rimasta inascoltata, il Comandante iniziò ad archiviare i verbali per autotutela. Dalla Politica locale, però, prima arrivò l'intimazione a procedere e poi, il 21 Novembre, la rimozione ufficiale dall'incarico. Le motivazioni furono affidate ad uno scarno comunicato stampa che parlava di rapporto fiduciario venuto meno negli ultimi anni. Dopo il colpo di scena, a Lerici sono nati comitati spontanei e raccolte di firme per petizioni pro-Franzini che sono finite in Consiglio Comunale, unitamente a pareri giuridici assai autorevoli che hanno sancito la piena legittimità e correttezza del suo operato in veste di Comandante della Polizia Municipale. La sua situazione però permane quella che abbiamo illustrato nella premessa, quella di un uomo che si è trovato a dover scegliere tra una carriera ed i suoi principi, tra una situazione di di appiattimento completo sulle posizioni della Politica e la sua visione ed interpretazione della legalità.

Ai nostri lettori resta il compito di elaborare i fatti, di confrontarli con le proprie esperienze personali, fortunatamente per lo più assai diverse da quanto toccato in sorte a Roberto Franzini. E magari di scoprirsi più o meno solidali con lui, che sta ancora lottando per tutelare la sua carriera e la sua famiglia. Se questa solidarietà la si sente, poi, nulla vieta di esprimerla. Una parola amica, nel momento di difficoltà, è sempre gradita.

Infine una riflessione mi sorge spontanea sul mondo dell'informazione. Ad alcune autorevoli voci che hanno riportato con dovizia di particolari e pertinenza tecnica e giuridica le vicende di Lerici, se ne sono aggiunte altre, anche importanti, che hanno cavalcato il populismo della "guerra alla multa", scatenando un'autentica campagna contro chi si occupa di repressione dei comportamenti scorretti alla guida, generalizzando, vendendo come fosse "il verbo" affermazioni grossolanamente false e tendenziose. Il giornalismo di denuncia, se fatto bene, è strumento di grande democrazia, ma se fatto male, può creare dei danni irreparabili, e non fa un buon servizio agli operatori delle Polizie Locali ma nemmeno agli utenti della strada, creando in loro false illusioni poi prontamente disattese in sede di contenzioso.

Mavino Michele
michele.mavino@poliziamunicipale.it


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