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Data di pubblicazione: 23 novembre 2013

Vigilessa: "aggredita", denunciata smentisce

La Nazione
Sicilia
"
Aggredita per una multa". E' quanto sarebbe accaduto ad
una vigilessa mentre svolgeva il proprio servizio insiema ad un collega nel centro d
i Stia. Aveva da poco
fatto un verbale per un divieto di sosta, ma la cosa non sarebbe andata giù al proprietario del mezzo e del negozio alimentare davanti al quale era parcheggiato. Almeno secondo la versione dei due vigili. Sì, perchè nella storia ci sono
due versioni ben diverse.
Da quanto si legge nel comunicato dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino, durante la contestazione di un divieto di sosta, mentre veniva ultimato il verbale,
la vigilessa sarebbe stata prima avvicinata da un uomo che l'ha afferrata per il colletto, per poi subire, da una donna sopraggiunta, un calcio alla gamba destra.

Dopo gli accertamenti del caso da parte del comando di Polizia Municipale, in collaborazione con i Carabinieri, le indagini hanno determinato la comunicazione alla
Procura della Repubblica di Arezzo dei reati di violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale a carico dei responsabili dell'aggressione.


Ma ben diversa è la versione dei proprietari del negozio che hanno dichiarato: "La vigilessa stava multando per l'ennesima volta, il furgone parcheggiato davanti all'attività e provvisto di regolare permesso carico-scarico. La proprietaria si è avvicinata per avere chiarimenti in merito ed ha contestato l'atteggiamento quasi intimidatorio tenuto dalla vigilessa che stava continuando a compilare il verbale. Dopo essersi avvicinata troppo alla pattuglia in servizio, la ragazza ha
ricevuto una spinta dalla stessa vigilessa,
ed è caduta a terra. I vigili a questo punto hanno omesso di chiamare i soccorsi.
Per fortuna, alcuni testimoni hanno prontamente telefonato al 118. Con urgenza è intervenuta la Misericordia di Stia che ha trasportato
la proprietaria del negozio in ospedale con codice giallo. L
e è stato diagnosticato un trauma cranico e prescritto un assoluto riposo per almeno una settimana. La ragazza una volta dimessa ha perso i sensi altre due volte con successive perdite di sangue dal naso".


Fonte:
La Nazione
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