Data di pubblicazione:
31 marzo 2014
Autovelox e ticket scaduti: la pl nel caos
Fonte:
PoliziaMunicipale.it
COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT 28 MARZO 2014
SOSTA CON TICKET SCADUTO E BOX AUTOVELOX: I VIGILI NON CI STANNO
Sulla strada la polizia municipale non usa i pareri o gli accordi politici ma applica le norme. E al momento la questione dei ticket scaduti e dei box porta autovelox resta avvolta nel mistero per cui i vigili alzano le mani e attendono istruzioni normative. Poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, ritiene che le dichiarazioni rilasciate all'esito dell'incontro di ieri sera tra i ministri Lupi e Alfano e il presidente Anci, Piero Fassino non siano sufficienti a risolvere le delicate questioni operative sottese. Per quanto riguarda i ticket scaduti, spiega il direttore del portale Stefano Manzelli, rimettere la vicenda in capo ai singoli regolamenti comunali significa differenziare inevitabilmente le procedure e le tariffe da comune a comune e creare un aggravio di spesa per il recupero degli importi tariffari evasi dagli utenti. Insomma un boomerang per le tasche dei contribuenti e tanta carta in più per i comuni. Sulla questione degli armadietti porta autovelox spetta ai ministeri mettere la parola fine alla questione. L'occasione è rappresentata dall'atteso decreto interministeriale che deve ancora essere diramato dall'entrata in vigore della legge 120/2010. La polizia locale non può applicare le dichiarazioni politiche durante gli accertamenti di polizia stradale. Servono disposizioni normative chiare che al momento non esistono, conclude il portavoce dei vigili.
redazione@poliziamunicipale.it
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BOX AUTOVELOX
Si è svolto ieri sera, giovedì 27 marzo 2014, un incontro del ministro Angelino Alfano, del ministro Maurizio Lupi e del presidente dell'Anci Piero Fassino, assistiti dai rispettivi collaboratori. I box autovelox essere installati e resi operativi soltanto se dotati di effettivi dispositivi di controllo.
Clicca qui
per leggere il comunicato del ministro dei trasporti e i pareri ministeriali.
COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (21.03.2014)
Gli armadietti porta autovelox fin tanto che non saranno espressamente vietati dalla legge potranno continuare ad essere utilizzati anche se il Ministro delle infrastrutture la pensa diversamente. Al momento infatti non esiste alcuna disposizione normativa che impedisca ad un comune di installare a bordo delle proprie strade, nei punti più pericolosi, i contenitori dei controllori elettronici del traffico. Certamente questi manufatti dovranno essere impiegati per effettuare controlli, anche se saltuari. E non dovranno costituire insidia o pericolo per la circolazione stradale. E neppure potranno essere installati senza alcuna logica, in un numero esorbitante rispetto alle reali esigenze di controllo. Ma dire che questi contenitori sono vietati appare decisamente fuori luogo.
Nessuna disposizione normativa al momento vieta l'installazione di questi armadietti che non possono essere classificati ai sensi del codice stradale e relativo regolamento. Quindi se il Ministro dei trasporti intende vietarli dovrà essere approvata una disposizione ad hoc, ovvero diramato l'atteso decreto interministeriale che da quasi 4 anni è in attesa di essere divulgato per regolare compiutamente l'impiego degli autovelox in Italia. E regolare finalmente anche la ripartizione dei proventi autovelox al 50% tra ente proprietario della strada ed organo accertatore.
www.poliziamunicipale.it
COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (19.03.2014)
Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi è stato categorico. "
I finti autovelox sono fuori legge e posso essere pericolosi. E il ministero che dirigo lo conferma".
Il ministero dei trasporti (che è l'organo tecnico di coordinamento della circolazione stradale) in verità ha sempre sostenuto il contrario. Ovvero che i manufatti porta autovelox pur non essendo inquadrabili in nessuna tipologia prevista dalla normativa stradale possono essere utilizzati come armadi di contenimento dei misuratori elettronici. In mancanza dell'attesa circolare (dal 2010!) che dovrà rivedere completamente anche le regole sull'utilizzo dei misuratori di velocità (e definire la ripartizione dei proventi ecc..) tutto sembrava chiaro. I comuni che vogliono effettuare controlli di velocità nel centro abitato e scoraggiare la velocità eccessiva possono installare qualche box porta autovelox. Con la presenza della pattuglia vicino al misuratore sarà quindi possibile utilizzare il manufatto per elevare sanzioni. Nel restante periodo di tempo l'armadio vuoto (ovvero senza autovelox) sarà un ottimo deterrente per gli autisti più spericolati. Poi come al solito qualche comune si è fatto prendere la mano. Invece di installare qualche armadietto da utilizzare a turno con l'autovelox ne ha acquistati a decine, senza mai utilizzarli per effettuare controlli. Anzi, decidendo appositamente di utilizzarli solo come deterrente, scatenando giustamente le ira dell'opinione pubblica. Come sempre accade per qualche episodio riprovevole di cattivo impiego di risorse pubbliche a pagarne dazio ora però saranno tutti i comuni. Con l'uscita del ministro, infatti, sembra possibile prospettare due sole ipotesi per il prossimo futuro. I box autovelox saranno vietati per legge. Oppure questi ingegnosi sistemi finiranno per essere disciplinati per evitare una proliferazione indiscriminata senza senso.
Al momento le considerazioni del ministro però non sono sorrette da un preciso dettato normativo. Dire ad un sindaco che non può installare un armadietto porta autovelox in un tratto di strada particolarmente pericoloso del suo centro abitato, oggi, è come dire al primo cittadino che non potrà montare quel certo tipo di arredo urbano perché pericoloso. Spetterà all'amministrazione comunale decidere come e dove installare il manufatto, nel rispetto della sicurezza stradale e delle disposizioni in materia di responsabilità erariale per chi eventualmente sperpera denaro pubblico.
www.poliziamunicipale.it
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STRISCE BLU E TICKET SCADUTO
Si è svolto ieri sera 27 marzo un incontro del ministro Angelino Alfano, del ministro Maurizio Lupi e del presidente dell'Anci Piero Fassino, assistiti dai rispettivi collaboratori. Per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune.
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per leggere gli aggiornamenti e gli approfondimenti.
COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (22 MARZO 2014)
Il gap normativo per la sosta abusiva con ticket scaduto deve essere risolto dal governo e non lasciato alla discrezionalità dei sindaci che di certo non possono sostituirsi al legislatore. Poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, ritiene che le dichiarazioni del Ministro dei trasporti sulla possibilità di soprassedere sulle multe in caso di pagamento insufficiente siano il frutto di una larga approssimazione giuridica che espone i sindaci e la polizia locale ad enormi responsabilità. Tra l'altro la possibilità di recuperare l'eventuale quota tariffaria mancante, generalmente di pochi euro, contrasta con i costi tecnici dell'operazione e finisce per aggravare ulteriormente i conti pubblici. Per superare l'impasse l'unica soluzione è riformare il codice ed adeguarlo alla progressione della tecnica, visto che quando è stato approvato esistevano solo i parchimetri a moneta. Tutte le altre considerazioni rappresentano solo il tentativo di scaricare le responsabilità, per l'ennesima volta, sulla parte debole della filiera italica ovvero i sindaci (e la polizia locale).
SOSTA CON TICKET SCADUTO E BOX AUTOVELOX: I VIGILI NON CI STANNO
Sulla strada la polizia municipale non usa i pareri o gli accordi politici ma applica le norme. E al momento la questione dei ticket scaduti e dei box porta autovelox resta avvolta nel mistero per cui i vigili alzano le mani e attendono istruzioni normative. Poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, ritiene che le dichiarazioni rilasciate all'esito dell'incontro di ieri sera tra i ministri Lupi e Alfano e il presidente Anci, Piero Fassino non siano sufficienti a risolvere le delicate questioni operative sottese. Per quanto riguarda i ticket scaduti, spiega il direttore del portale Stefano Manzelli, rimettere la vicenda in capo ai singoli regolamenti comunali significa differenziare inevitabilmente le procedure e le tariffe da comune a comune e creare un aggravio di spesa per il recupero degli importi tariffari evasi dagli utenti. Insomma un boomerang per le tasche dei contribuenti e tanta carta in più per i comuni. Sulla questione degli armadietti porta autovelox spetta ai ministeri mettere la parola fine alla questione. L'occasione è rappresentata dall'atteso decreto interministeriale che deve ancora essere diramato dall'entrata in vigore della legge 120/2010. La polizia locale non può applicare le dichiarazioni politiche durante gli accertamenti di polizia stradale. Servono disposizioni normative chiare che al momento non esistono, conclude il portavoce dei vigili.
redazione@poliziamunicipale.it
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BOX AUTOVELOX
Si è svolto ieri sera, giovedì 27 marzo 2014, un incontro del ministro Angelino Alfano, del ministro Maurizio Lupi e del presidente dell'Anci Piero Fassino, assistiti dai rispettivi collaboratori. I box autovelox essere installati e resi operativi soltanto se dotati di effettivi dispositivi di controllo.
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COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (21.03.2014)
Gli armadietti porta autovelox fin tanto che non saranno espressamente vietati dalla legge potranno continuare ad essere utilizzati anche se il Ministro delle infrastrutture la pensa diversamente. Al momento infatti non esiste alcuna disposizione normativa che impedisca ad un comune di installare a bordo delle proprie strade, nei punti più pericolosi, i contenitori dei controllori elettronici del traffico. Certamente questi manufatti dovranno essere impiegati per effettuare controlli, anche se saltuari. E non dovranno costituire insidia o pericolo per la circolazione stradale. E neppure potranno essere installati senza alcuna logica, in un numero esorbitante rispetto alle reali esigenze di controllo. Ma dire che questi contenitori sono vietati appare decisamente fuori luogo.
Nessuna disposizione normativa al momento vieta l'installazione di questi armadietti che non possono essere classificati ai sensi del codice stradale e relativo regolamento. Quindi se il Ministro dei trasporti intende vietarli dovrà essere approvata una disposizione ad hoc, ovvero diramato l'atteso decreto interministeriale che da quasi 4 anni è in attesa di essere divulgato per regolare compiutamente l'impiego degli autovelox in Italia. E regolare finalmente anche la ripartizione dei proventi autovelox al 50% tra ente proprietario della strada ed organo accertatore.
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COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (19.03.2014)
Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi è stato categorico. "
I finti autovelox sono fuori legge e posso essere pericolosi. E il ministero che dirigo lo conferma".
Il ministero dei trasporti (che è l'organo tecnico di coordinamento della circolazione stradale) in verità ha sempre sostenuto il contrario. Ovvero che i manufatti porta autovelox pur non essendo inquadrabili in nessuna tipologia prevista dalla normativa stradale possono essere utilizzati come armadi di contenimento dei misuratori elettronici. In mancanza dell'attesa circolare (dal 2010!) che dovrà rivedere completamente anche le regole sull'utilizzo dei misuratori di velocità (e definire la ripartizione dei proventi ecc..) tutto sembrava chiaro. I comuni che vogliono effettuare controlli di velocità nel centro abitato e scoraggiare la velocità eccessiva possono installare qualche box porta autovelox. Con la presenza della pattuglia vicino al misuratore sarà quindi possibile utilizzare il manufatto per elevare sanzioni. Nel restante periodo di tempo l'armadio vuoto (ovvero senza autovelox) sarà un ottimo deterrente per gli autisti più spericolati. Poi come al solito qualche comune si è fatto prendere la mano. Invece di installare qualche armadietto da utilizzare a turno con l'autovelox ne ha acquistati a decine, senza mai utilizzarli per effettuare controlli. Anzi, decidendo appositamente di utilizzarli solo come deterrente, scatenando giustamente le ira dell'opinione pubblica. Come sempre accade per qualche episodio riprovevole di cattivo impiego di risorse pubbliche a pagarne dazio ora però saranno tutti i comuni. Con l'uscita del ministro, infatti, sembra possibile prospettare due sole ipotesi per il prossimo futuro. I box autovelox saranno vietati per legge. Oppure questi ingegnosi sistemi finiranno per essere disciplinati per evitare una proliferazione indiscriminata senza senso.
Al momento le considerazioni del ministro però non sono sorrette da un preciso dettato normativo. Dire ad un sindaco che non può installare un armadietto porta autovelox in un tratto di strada particolarmente pericoloso del suo centro abitato, oggi, è come dire al primo cittadino che non potrà montare quel certo tipo di arredo urbano perché pericoloso. Spetterà all'amministrazione comunale decidere come e dove installare il manufatto, nel rispetto della sicurezza stradale e delle disposizioni in materia di responsabilità erariale per chi eventualmente sperpera denaro pubblico.
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STRISCE BLU E TICKET SCADUTO
Si è svolto ieri sera 27 marzo un incontro del ministro Angelino Alfano, del ministro Maurizio Lupi e del presidente dell'Anci Piero Fassino, assistiti dai rispettivi collaboratori. Per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune.
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COMUNICATO STAMPA POLIZIAMUNICIPALE.IT (22 MARZO 2014)
Il gap normativo per la sosta abusiva con ticket scaduto deve essere risolto dal governo e non lasciato alla discrezionalità dei sindaci che di certo non possono sostituirsi al legislatore. Poliziamunicipale.it, il portale tecnico della polizia locale, ritiene che le dichiarazioni del Ministro dei trasporti sulla possibilità di soprassedere sulle multe in caso di pagamento insufficiente siano il frutto di una larga approssimazione giuridica che espone i sindaci e la polizia locale ad enormi responsabilità. Tra l'altro la possibilità di recuperare l'eventuale quota tariffaria mancante, generalmente di pochi euro, contrasta con i costi tecnici dell'operazione e finisce per aggravare ulteriormente i conti pubblici. Per superare l'impasse l'unica soluzione è riformare il codice ed adeguarlo alla progressione della tecnica, visto che quando è stato approvato esistevano solo i parchimetri a moneta. Tutte le altre considerazioni rappresentano solo il tentativo di scaricare le responsabilità, per l'ennesima volta, sulla parte debole della filiera italica ovvero i sindaci (e la polizia locale).
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