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Data di pubblicazione: 11 gennaio 2012

Polizia locale

PoliziaMunicipale.it
E' legittimo riorganizzare il Corpo di polizia municipale, sciogliendolo e riducendolo a Servizio da subordinare ad altre figure organizzative dell'Ente. Lo ha affermato il Tar Puglia con la sentenza n. 2221 del 16.12.2011.


Clicca qui per leggere:
- la sentenza del Tar Puglia, sede di Lecce, n. 2221 del 16.12.2011
- il commento di Roberto Benigni.


Nota editoriale:

Da operatori in divisa ci chiediamo: è possibile che le vicende personali si traducano spesso in scelte così inopportune per le istituzioni che rappresentiamo? Di certo dietro a questa vertenza ci saranno anche buone ragioni, sia da una parte che dall'altra. Quello che fa molto riflettere è il fatto che si arrivi a riorganizzare o meglio limitare un servizio così delicato probabilmente solo per motivazioni di scarso rilievo collettivo. Siamo entrati in una fase particolare dove anche l'attuale governo non risparmia di evidenziare alla categoria la sua debolezza tagliando le pensioni privilegiate e rendendo di fatto incolmabile il solco con le altre forze di polizia. Il nostro augurio, per l'anno 2012, è che la polizia municipale sappia cogliere questi segnali senza angoscia, consapevole del suo ruolo e orgogliosa di rappresentare (e difendere) una delle poche istituzioni veramente strategica per il paese: il comune.
La redazione.


Sono graditi i commenti dei lettori. Scriveteci:
info@poliziamunicipale.it



PUBBLICHIAMO DI SEGUITO I COMMENTI DEI LETTORI


In riferimento al vostro editoriale attinente all'oggetto, mi permetto di esprimere il mio pensiero, quale operatore di P.M., grato del Vostro interesse per la categoria e per il supporto tecnico professionale che date, di grande aiuto per le Polizie Locali che hanno la fortuna di avere responsabili capaci di comprendere l'importanza di esso sottoscrivendo un abbonamento (Abbonamento che chiedo ogni anno ma che puntualmente mi viene rifiutato).
Espleto questo lavoro da oltre un quarto di secolo e non mi sento più orgoglioso di farlo.
Non lo sono perchè La decisone del TAR non è un caso singolo ma uno dei tanti atti-soprusi, gratuiti e turbativi, perpetrati nei confronti della Polizia Locale che rendono vano ogni suo sforzo ogni suo sacrificio e tendono sempre di più a ridurne l'indispensabile autonomia (art. 57 cpp, accesso banche dati ex mctc ed altre, equo indennizzo, porto d'armi, inserimento legge 121/81, contratto, malattia, responsabilità di settore etc, etc.).
Polizia locale che di fatto non è e non si vuole che sia Polizia, che sia operativa, che abbia una efficace struttura organizzativa e un corretto e adeguato ordinamento che ne definisca statuse ruolo che venga effettivamente riconosciuto, in relazione alle sue specifiche peculiarità.
Di contro viene chiamata a svolgerne le funzioni con i rischi correlati, senza tutele ed equiparazione giuridica alle cosiddette forze di Polizia nei confronti delle quale troppo è il divario e troppo la disparità di trattamento.
Mi rimarrà sempre in mente ciòche ho letto quanche giorno fa:
DEVONO AVERE IL BIGLIETTO I VIGILI DI ROMA CAPITALE SE VOGLIONO INSEGUIRE O PRENDERE UN VENDITORE ABUSIVO O UN LADRO SULLA METRO O SUI BUS ATAC SPA.
E', perciò, un fatto di tutela e dignità per cui il gioco non vale più la candela.
E non lo vale anche perchè non avremo mai un riscatto per lo meno sin quando non diverremo una categoria unita e capace di far valere diritti e legittime aspettative.
E questo a oggi è un' utopia.
(lettera firmata)


Dopo aver letto alcune cose riportate in merito allo scioglimento di un Corpo di Polizia Municipale con successiva dipendenza della Polizia Municipale da altro servizio o altro settore/area, per una guerra personale fra vertici burocratici, la cui legittimità è confermata dal TAR, viene veramente da chiedersi dove viviamo e da chi siamo amministrati, governati e giudicati e non si possono più accettare i continui attacchi ai quali la categoria è sottoposta. Ciò in considerazione del fatto che per disposizioni di Legge (L. n. 65/86 e relative Leggi Regionali vigenti in materia) sia il Corpo o il Servizio, che il relativo Responsabile o Comandante oltre ad essere dotati di autonomia devono dipendere direttamente dal Sindaco, tra l'altro affermato da costante giurisprudenza. Per tali motivi non dovrebbero esserci confusioni di ruoli e relative guerre interne, così come non dovrebbero esserci servizi di polizia municipale che, anche senza l'intervento del TAR, dipendono dal Segretario o da altro servizio, qualunque sia la dimensione dell'ente. Non dovrei stupirmi più di tanto perché si è arrivati anche al caso in cui con deliberazione di Giunta Comunale, senza tra l'altro richiedere il parere al Settore interessato, è stato cassato parte dell'articolo della Legge Regionale che prevede la diretta dipendenza del servizio polizia municipale dal Sindaco. Tutto ciò nel totale assordante silenzio del Legislatore, la Regione , competente in materia di Polizia Locale e debitamente informata del fatto. Non dovrei stupirmi perché il primo a non riconoscere la nostra atipicità e peculiarità rispetto agli altri dipendenti comunali, nonostante abbia disposto leggi specifiche (oltre alla L. n. 65/1986, cfr. l'art. 70 del D. Lgs. n. 165/2001) è lo stesso Legislatore.
Basta ricordare l'ultimo regalo di Natale del Governo in merito alla causa di servizio e all'equo indennizzo (dov'erano l'onorevole e il senatore paladini della polizia locale, che da decenni strenuamente sostengono e vogliono la riforma della polizia locale, ottenendo però solo ed esclusivamente dei peggioramenti) fatto salvo per le forze ed i corpi di polizia dello Stato, come se la polizia locale non stesse su strada e non debba affrontare le stesse difficoltà e gli stessi pericoli delle altre forze di polizia. Ma anche in questo caso perché stupirsi visto che se un appartenente alla polizia locale che magari ha prestato servizio esposto alle intemperie con un carabiniere o un poliziotto ha la sfortuna di ammalarsi, per disposizioni di legge a lui viene decurtato lo stipendio e agli altri no! In questo caso le leggi devono essere rispettate ed applicate senza ulteriore interpretazione, analogia o estensione. Nel caso in cui le leggi dispongano in merito all'autonomia e dipendenza della Polizia Locale, possono essere lasciate alla libera interpretazione e all'italica fantasia di chicchessia con una alzata di spalle da parte di chi può e deve intervenire in merito, lasciando poi che sia il singolo di volta in volta, con un notevole dispendio di risorse economiche, a far valere i propri diritti per non vedere calpestata la propria dignità professionale dall'amministratore o segretario/direttore generale di turno. Senza parlare poi del fatto che gli organici e le risorse economiche, tra l'altro rispetto anche agli altri servizi comunali, sono sempre più ridimensionati a causa dei continui e costanti tagli di bilancio per far fronte agli sprechi di altri; che nonostante ciò la Polizia Locale , senza giustificazione alcuna, compreso il fatto di dover adempiere alle proprie funzioni, deve sempre e comunque sopperire alle carenze delle altre forze di polizia in virtù anche di protocolli per la sicurezza che, guarda caso, per l'Ente Locale prevedono solo oneri. Visto che nessuno capisce o vuol capire le nostre richieste, visto che nessuno può o vuole far valere i nostri diritti, probabilmente perché in tanti sostengono che anche noi facciamo parte della cosiddetta casta e comunque siamo più fortunati di altri, ritengo sia giunto il momento di smetterla di fare i poliziotti e di tornare a fare ciò che faceva il "vecchio" vigile urbano con mansioni prevalentemente impiegatizie con gli stessi orari degli altri uffici e servizi, rimanendo a casa il sabato, la domenica e tutti gli altri festivi. Così non solo saremmo veramente uguali agli altri dipendenti comunali, come in tanti vogliono ma faremmo risparmiare tante risorse economiche al Comune che non dovrà più pagare turni, festività, indennità varie o agenti stagionali per coprire terzi o quarti turni. Visto che l'unitarietà, il vero spirito di corpo delle polizie locali è lontano a venire poiché oltre l'80% delle Polizie Municipali è costituito da realtà piccole o medio-piccole anche se in unione o convenzione (a miseria si somma miseria), le quali non hanno alcuna voce in capitolo e sono lasciate agli umori e alle emotività del Segretario o Amministratore di turno, come del resto avviene per i Comandanti delle grandi città o di realtà medio-grandi. Senza alcun sfogo o lamentela ma rappresentando la vera realtà delle polizie locali, con cordialità.

(lettera di un comandante di pm)
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